Il 50% ha ricevuto due dosi
E da inizio pandemia
positivo un comasco su 10
Con l’aumento dei casi di variante Delta però l’immunità di gregge si allontana
L’immunità di gregge secondo gli esperti con la più rapida variante Delta si è allontanata, eppure in provincia di Como il 50,2% dei cittadini ha fatto due dosi di vaccino e il 74,5% ha fatto una dose, preparandosi dunque nell’arco delle prossime settimane a completare l’intero ciclo vaccinale.
È una copertura ormai molto buona, più che significativa. Per il Covid dovrebbe esserci sempre meno spazio. Ci sono Comuni nella nostra provincia che hanno superato ormai l’80% della copertura con una dose. Il territorio comasco sopra ai 12 anni ha numeri secondi solo a Lecco e a Monza nel panorama lombardo, è ben sopra la media nazionale. Con 400.126 prime dosi e 269.418 seconde dosi era lecito sperare di essere ormai al sicuro.
Anche perché dopo un anno e mezzo di pandemia il Covid ha incontrato almeno un comasco su dieci. Sono esattamente 60.292 i cittadini di tutta la provincia che dal mese di marzo del 2020 hanno ricevuto l’esito positivo di un tampone certificando ufficialmente l’infezione da virus. Un numero pari precisamente al 10,06% della popolazione complessiva.
È il dato più alto di tutta la Regione, nel gruppo di testa della classifica delle province italiane. In città la percentuale dei positivi tocca il 9,1%, a Cantù l’11,3%, a Mariano Comense il 9,9%, a Erba l’11,7%, a Olgiate Comasco il 9,7% e a Cermenate il 10,6%. Ci sono paesi come Caglio, Torno e Rezzago vicini a raddoppiare queste cifre.
Tutto questo non sapendo quante persone hanno fatto il Covid e non l’hanno mai scoperto o non hanno potuto accertarlo. Perché all’inizio mancavano i tamponi, perché l’infezione è stata asintomatica, perché la malattia ha mostrato solo dei sintomi lievi. Non tutti certo avranno ancora anticorpi utili a contrastare il virus, ma una parte di questi cittadini è immune.
Nonostante ciò il Covid trova ancora modo di diffondersi, di trasmettersi da persona a persone continuando la sua corsa alla mutazione. È una lotta tra l’uomo e il virus che dura da tanto tempo, non siamo ancora stati in grado di arginare davvero la pandemia. La vaccinazione è l’arma preventiva più efficace di cui disponiamo. Il problema è che ora la copertura delle prime dosi cresce molto lentamente, sempre meno cittadini vogliono aderire alla campagna vaccinale.
Dunque crescono le seconde dosi, mentre per dare l’ultima spinta alle prime vaccinazioni bisognerà aspettare fine agosto con gli appuntamenti dedicati agli studenti. S. Bac.
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