Il cantiere infinito di Villa Ferranti: impresa verso l’addio

FIgino Serenza L’azienda non ha ancora finito i lavori e il Comune vuol risolvere in via bonaria il contratto. È la seconda volta che succede. La riapertura si allontana

Non c’è pace per Villa Ferranti, chiusa ormai dal novembre del 2017, e oggi il Comune si trova a cercare di salvare il salvabile, ovvero evitare un contenzioso in tribunale che allungherebbe ulteriormente i tempi della riapertura.

Il cantiere ancora non è concluso e la giunta guidata dal sindaco Roberto Moscatelli ha dato mandato al responsabile unico del procedimento per tentare una mediazione con l’impresa appaltatrice, con l’intento di giungere allo scioglimento del contratto con un accordo bonario, che consenta quindi la riconsegna dell’immobile all’amministrazione comunale, permettendole così di procedere con l’affidamento diretto delle opere necessarie per completare l’intervento.

Era già accaduto nel 2022, anche allora il Comune aveva deciso di procedere con lo scioglimento consensuale del contratto, perché l’azienda bolognese che stava eseguendo i lavori non era in grado di rispettare i tempi contrattuali. La gara per il nuovo affidamento era stata vinta ancora dallo stesso soggetto, Fenix Consorzio Stabile. E la storia si ripete. I lavori si sarebbero dovuti concludere nel settembre dello scorso anno, termine poi prorogato al 31 ottobre. Ma conclusi non lo sono ancora.

Nella delibera della giunta si legge che «l’impresa appaltatrice procede con la realizzazione dei lavori estremamente a rilento, non fornendo al riguardo alcuna giustificazione e ciò nonostante le penali applicate, gli impegni dalla stessa assunti, sia verbalmente che per iscritto».

Lunedì, conferma Roberto Moscatelli, sono scaduti i termini dell’ennesimo ordine di servizio. «I lavori avrebbero dovuto essere completati per il 20 maggio, e nonostante la proroga di mesi concessa ancora non lo sono. Da quella data l’impresa è in penale, e verrà applicata. Un intervento che doveva richiedere cinque mesi ne ha già sei di ritardo». Il monitoraggio, assicura, è stato costante. Ma non è bastato.

«Ci domandiamo – attacca il capogruppo di Insieme per Figino Francesco Giudici - come sia possibile che la giunta, che afferma di essere sempre in municipio, per l’ennesima volta non abbia monitorato costantemente lo stato dei lavori e la loro corretta esecuzione, perché non sia intervenuta mesi fa. Peraltro dell’unica opera pubblica importante in corso, e con un progetto predisposto ed ereditato dalla precedente amministrazione. Questa è l’ennesima dimostrazione della loro incapacità amministrativa. Siamo molti preoccupati, anche su un tema assolutamente centrale per Figino, malgrado le nostre interrogazioni, accessi agli atti e sopralluoghi, abbiamo ricevuto nel tempo solo spiegazioni vaghe e incomplete».

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