Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 12 Maggio 2021
Il Covid non ti lascia
Migliaia di guariti ancora con i sintomi
Como: gli ex malati alle prese con difficolta e disturbi. "Per molti i tempi di recupero durano diversi mesi". Gli ambulatori a rilento per colpa della terza ondata.
Sono più di 6mila i pazienti che sono stati ricoverati per Covid dall’inizio della pandemia nei principali ospedali comaschi. E questa enorme mole di persone, nella grande maggioranza tornata per fortuna a casa dopo aver sconfitto il virus, ha bisogno di essere seguita con controlli periodici e frequenti visite. Anche perché molti pazienti lamentano che, nonostante i mesi trascorsi, gli strascichi e i sintomi da “long Covid” continuano a farsi sentire.
Centinaia di ex malati, però, reclamano perché faticano a trovare consulenze specialistiche ed esami. L’Asst Lariana è stata l’unica sul nostro territorio ad avere aperto due ambulatori ad hoc in via Napoleona e a Cantù per seguire i pazienti dimessi, ma sono più di un migliaio i guariti in attesa di una valutazione.
La situazione negli ambulatori
«È vero che ci sono tanti pazienti dimessi in attesa di una valutazione – spiega Eligio Carella , responsabile della medicina toracica all’Asst Lariana e riferimento per gli ambulatori post Covid – ma fino a pochi giorni fa i nostri ospedali erano in prima linea nella lotta alla terza ondata e solo ora le cose pare stiano andando un po’ meglio. Le risorse umane nella sanità bastano a fatica. Speriamo ora di recuperare terreno, ma ci vorrà tempo. Quest’ultima fase della pandemia è stata lunga e difficile».
I ricoverati per Covid dall’Asst Lariana sono 1.350 nella prima ondata, oltre 3mila dalla seconda. Al Valduce 350 nella prima fase e 850 nella seconda. «Gestiamo casi, che per fortuna non sono la regola, il cui post Covid dura mesi – spiega ancora Carella – quando in genere il recupero impegna qualche settimana. I pazienti che sono stati allettati a lungo, che sono stati ventilati, che hanno ricevuto delle terapia farmacologiche, hanno più problemi per più tempo. L’embolia polmonare è determinante, chi ha avuto degli eventi trombotici con conseguenze all’albero polmonare ha una prognosi peggiore e un post Covid più duraturo. Si assiste ad un rallentamento neuromotorio, perfino a delle paraparesi agli arti che necessitano di fisioterapia».
I disturbi minori
Non è detto però che il Covid lasci sempre segni così pesanti, solo i pazienti più gravi combattono per esempio con fibrosi polmonari e difficoltà gravi nel respiro.
«Sì, sono più comuni stanchezza, mialgia, quindi dolore muscolare, confusione mentale – spiega ancora lo specialista – incapacità nei movimenti fini degli arti, difficoltà a tenere in mano gli oggetti. È ricorrente una fatica vistosa anche soltanto a fare le scale. C’è inoltre una componente emotiva da non trascurare, una paura latente psicologica. Il Covid ha creato legioni di pazienti che ancora adesso sono angosciati e spaventati».
Il consiglio è, nel caso, di rivolgersi al proprio medico, presentando a lui i sintomi e descrivendo nel dettagli i problemi prima di rivolgersi se necessario agli specialisti.
È comunque da giugno dell’anno scorso che l’Asst Lariana segue i dimessi con controlli a tre, sei e dodici mesi con un gruppo di multidisciplinare di medici. Dai pneumologi ai neurologi, passando da cardiologi e fisiatri. Si ricorda inoltre che la Regione riconosce, sempre dalla scorsa estate, un’esenzione, ora estesa a livello nazionale, per il post Covid.
Le persone già ricoverate o guarite possono farsi prescrivere visite e controlli con un follow up completo e gratuito per monitorare l’andamento della malattia e il suo effettivo superamento. S.Bac.
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