Il corpo del pensionato inghiottito dal torrente in piena trovato a 4 chilometri. Il ricordo dei cari: «Amava il volontariato»

Cantù Mario Porro, 66 anni, giovedì pomeriggio è finito giù dal ponte di via Caduti di Nassiriya . Ieri in tarda mattinata il ritrovamento dietro via Genova. Vane le speranze di famiglia e carristi

Il suo grembiule da carrista del Carnevale, già la sera della scomparsa, è stato ritrovato arrotolato ad un ramo, levato con violenza dalle acque della roggia Galliano in piena. Che, poco dopo le 18 di giovedì, se l’è preso.

Il corpo senza vita di Mario Porro, elettrotecnico in pensione, 66 anni, anima dei Bentransema, è stato ritrovato ieri, poco prima di mezzogiorno, a Figino, nel torrente Serenza, a quattro chilometri circa dal ponte di servizio alle vasche di laminazione di via Mentana distante pochi passi dal capannone dei carristi di via Caduti di Nassiriya, dove Mario e altri volontari, nel pomeriggio, stavano smontando i carri ammirati nelle sfilate di inizio anno. Questo l’amaro finale di un maledetto giovedì pomeriggio. Mario era salito sul ponte con due amici per fare un video della roggia gonfia d’acqua con il suo smartphone, quando, improvvisamente, sembrerebbe per uno smottamento, la collina su cui poggia il ponte - ora messo sotto sequestro dai Carabinieri di Cantù - ha ceduto.

Come in un film, il più giovane dei tre carristi ha avuto la prontezza di afferrare per il polso uno dei due. Mario ha provato ad aggrapparsi al secondo, finché non è stato strappato via dalla roggia.

Il lavoro di pompieri e carabinieri

I vigili del fuoco sono arrivati con elicottero Drago del nucleo di Malpensa, sommozzatori da Milano, droni, specialisti nel soccorso fluviale dal comando di Como e Varese. In via Caduti di Nassiriya è stato istituito il Posto di comando avanzato. L’interno del capannone del Carnevale è diventato, già nella serata, il punto in cui i pompieri esperti in topografia applicata al soccorso, provenienti da Bergamo, hanno studiato dove potesse essere finito Porro.

Abnegazione, fino alla una di notte, e poi di nuovo dalle sette del mattino di ieri, messa in campo anche dai Carabinieri di Cantù, dalla polizia locale, dai volontari della protezione civile di Cantù. Alla presenza anche dei rappresentanti istituzionali, a partire dagli esponenti della Giunta comunale. E di tanti amici carristi che hanno a lungo scrutato l’orizzonte oltre quel ponte fatalmente inclinato.

Il nipote e le sorelle

Il torrente è stato ispezionato, persino bonificato. Infine, ieri mattina, il rinvenimento, nella zona di sentieri che, oltre via Genova - traversa a Cantù di via Milano - si snoda tra le cascine di Figino, rinvenuto in un’area semiboschiva. Le ultimissime speranze, perché succedesse l’impossibile, si sono spente.

Il nipote, Gabriele Tartaglione, è rimasto al posto di comando avanzato sia la sera prima che la mattina. «Mio zio era uno di quelli che al capannone c’erano sempre, altri giustamente hanno anche il lavoro, lui era in pensione e tutti i giorni era lì a far qualcosa, un tuttofare - dice - Sempre con la battuta pronta, socievole. Appassionato del suo orto. Il Carnevale e in genere il volontariato, perché aveva provato anche ad andare al canile, erano la sua vita».

Sarebbe già arrivato il nulla osta della Procura di Como per i funerali, con relativa assegnazione alle pompe funebri. Celibe, Porro viveva da solo in un appartamento, nella zona di via Fossano, ma a fianco delle sorelle, la gemella Leila, e Ornella.

«L’altra sera tremavamo tutti - hanno raccontato a Mattino Cinque, Mediaset, quando Porro era ancora disperso - Prima abbiamo sentito che cercavano un uomo, ma non pensavamo fosse lui. Poi abbiamo visto che l’auto non era nel cortile. Poi abbiamo saputo che cercavano proprio Mario».

Ieri era presente in via Caduti di Nassiriya anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. «Esprimo il mio più profondo cordoglio ai familiari e agli amici di Mario Porro, instancabile volontario dell’Associazione Carnevale Canturino, vittima di una tragedia che mi lascia profondamente scosso. All’amministrazione locale, ai vigili del fuoco, alle Forze dell’ordine, alla polizia locale, a tutti i volontari della protezione civile, invio il mio ringraziamento per il loro encomiabile impegno».

Tra gli amministratori presenti ieri, anche il sindaco Alice Galbiati e l’assessore ai servizi sociali Isabella Girgi. «Una tragedia che colpisce profondamente la nostra Comunità - dice il sindaco ringraziando tutti gli operatori - Perdiamo un uomo buono e gentile».

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