In bici a Pechino, vent’anni fa l’impresa

AROSIO - I protagonisti riuniti per festeggiare la ricorrenza. Tra i dodici partecipanti la metà erano brianzoli. La dolorosa assenza di Renato Barilani

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Nel ventennale della Como-Pechino i protagonisti dell’evento si sono ritrovati venerdì al ristorante Il Paiolo a Milano, di proprietà di Gianni Pitzalis (uno dei partecipanti all’avventura in bicicletta), per festeggiare la ricorrenza. Qualche capello bianco in più (l’età non fa sconti) e qualche assenza dolorosa (mancava l’arosiano Renato Barilani, prematuramente scomparso nell’agosto 2015) non hanno fatto dimenticare i tanti ricordi e gli aneddoti.

Costruiti lungo il percorso di 14mila chilometri, iniziato la mattina del 26 aprile 2005 a Cremnago, concluso il 15 agosto in piazza Tienanmen a Pechino, dopo aver attraversato Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Iran, Turkhmenistan, Uzbekhistan, Kazakhistan, Kirghizistan, ripercorrendo la via cinese della Seta, accedendo da Turpan.

Diciotto i ciclistici che vent’anni fa decisero di portare a termine l’impresa con 93 tappe, pedalando almeno per sei ore al giorno, con qualsiasi condizione meteo (dal caldo torrido alla pioggia battente) attraversando deserti e foreste e scalando anche diverse montagne impegnative.

Tra i dodici comaschi anche gli arosiani Sandro Sironi, Michele Golia e Goffredo Pozzoli; il cremnaghese Alessandro Terraneo; il carughese Franco Terrenghi. Al via anche una donna la valtellinese Daniela Travella, che ha dovuto anche pedalare con il velo, nei passaggi nei paesi islamici più tradizionalisti. Tutti i partecipanti all’impresa hanno ancora ben impresso nella mente le immagini dei paesi e delle località toccate, ma soprattutto delle persone incrociate sul cammino.

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