
Cronaca / Cantù - Mariano
Mercoledì 23 Aprile 2025
L’addio all’ex parroco don Costante: «Ha fatto tantissimo per la sua Inverigo»
Lutto Il sacerdote, per 35 anni alla guida della comunità, aveva 82 anni: domani i funerali. Don Alessandro: «Grande l’impegno per i giovani». Il sindaco: «È stato una guida, un amico»
Inverigo
L’ultimo saluto a don Costante Cereda, sarà domani alle 10 (preceduta alle 9.30 dalla recita del rosario) nella parrocchiale di Sant’Ambrogio ad Inverigo.
La camera ardente del sacerdote, che è stato parroco per 35 anni (dal 1984 a Sant’Ambrogio e poi, dal 2011, della Comunità pastorale Beato don Carlo Gnocchi, che comprende anche San Lorenzo, San Michele e San Vincenzo) e che si è spento lunedì sera, è allestita nel santuario di Santa Maria alla noce.
Con don Costante, che è nato a Veduggio il 5 agosto 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1966, se ne va un pezzo di storia importante di Inverigo. Nei suoi 35 anni di attività (ai quali si aggiungono gli ultimi sei come preziosa guida ai suoi successori) ha unito le grandi qualità di uomo di Chiesa (era un profondo conoscitore delle Sacre Scritture) a quelle “manageriali”.
«Ha fatto tantissime cose - conferma l’attuale parroco (da settembre 2023) don Alessandro Colombo -.Ha pensato in modo particolare all’educazione dei più giovani, sistemando le scuole, gli asili. Ha avuto una cura particolare per i nostri luoghi di preghiera, le nostre chiese presenti nella Comunità: le ha sistemate, in modo da essere sempre in ordine. Un altro importante compito che ha iniziato, negli ultimi anni, è stato quello della Comunità pastorale. Don Costante ha messo tutte le sue energie perché si attuasse l’unione delle quattro parrocchie inverighesi».
Era un prete a tutto tondo. Poteva, a prima vista, sembrare “sulle sue” ed invece era capace di entrare in comunicazione con tutte le persone che incrociava. Conosceva tutti i suoi parrocchiani, uno ad uno e quando vedeva in chiesa, nelle messe, qualche “nuovo” fedele, si avvicinava e gli chiedeva, con la massima gentilezza, di dove fosse. Non per pura curiosità ma per entrare meglio in sintonia con chi aveva di fronte. Il grande amore per Inverigo lo ha spinto a restare in paese anche dopo le dimissioni da parroco..
«La sua è stata per me una presenza amabile - dice don Alessandro -. E lo ringrazio per essermi stato vicino, anche con i suoi consigli, in questo anno e mezzo, da quando sono diventato parroco». Intere generazioni sono cresciute sotto don Costante e oggi, nel momento della scomparsa, lo piangono.
«Don Costante non è stato soltanto il nostro parroco: è stato una guida, un amico, per molti quasi un padre -si legge nel messaggio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Vincenzi -. Ha saputo costruire legami veri, offrendo ascolto, conforto, presenza. Con il suo sguardo attento e il suo instancabile operato ha lasciato un’impronta profonda nel cuore di generazioni di inverighesi».
E proprio per questi motivi nel 2023 gli è stata assegnata la civica benemerenze del “Gigante d’oro” «per il suo operato non solo in ambito religioso, ma anche culturale e scolastico». Don Costante è morto lo stesso giorno di Papa Francesco, che aveva incontro alcuni anni fa durante un pellegrinaggio a Roma.
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