Ladro in via Matteotti: non sfonda la vetrina e fugge

Cantù Assalto tentato al negozio di telefonini Netfix. «Avrei preferito che questa persona fosse venuta da me a chiedermi un aiuto, glielo avrei dato volentieri»

Ha aspettato che la città si svuotasse, dopo che, solo poche ore prima, migliaia di persone s’erano riunite in piazza Garibaldi per la Giubiana.

Poi ha provato a sfondare la vetrina di un negozio in via Matteotti a colpi di martello. Ma senza riuscirci, anche se i danni non mancano e forse, per rimettere tutto a posto, sarà necessario restare chiuso e perdere una giornata di lavoro.

Tanto che Emanuel Triol, titolare di Netfix, dove vende e ripara apparecchi elettronici, più che arrabbiato è profondamente amareggiato: «Anche io so cosa significa partire dal basso, essere in difficoltà, ma mai nella mia vita ho pensato di mettermi a rubare. Avrei preferito che questa persona venisse da me e mi chiedesse una mano, gli avrei fatto la spesa per un mese».

Il racconto

Invece il ladro aveva altre intenzioni. Il suo laboratorio si trova nel bel mezzo di via Matteotti e la sua apertura, un paio d’anni fa, tra tante serrande che s’abbassano, era stata una buona notizia. Originario della Romania ma di casa a Cantù, Emenuale Triol ha deciso di lasciare un posto di lavoro a tempo indeterminato in Svizzera per mettersi in proprio, organizzando anche iniziative solidali. Cosa sia accaduto l’ha potuto vedere con i propri occhi, riguardando le immagini della videosorveglianza.

Cantù - Tentato furto in via Matteotti.

Attorno alle 3 un uomo ha iniziato ad aggirarsi fuori dalla porta, a passare in rassegna i telefoni esposti in vetrina. Le intenzioni erano chiare, è arrivato preparato: guanti e passamontagna per nascondere il proprio volto, zaino in spalla dal quale ha estratto un martello frangivetri. Il ladro assesta qualche colpo molto violento, ma la vetrina non cede. Forse pensava, con tutto quel fracasso, di aver attirato l’attenzione, quindi s’allontana. Ma poco dopo ritorna e ricomincia a colpire la vetrina, una martellata dopo l’altra.

«È riuscito a infrangere solo il primo degli strati, che mi costano 12mila euro l’uno – spiega – ma non il secondo». A quel punto, probabilmente, qualcuno dei residenti delle abitazioni sopra i negozi si è accorto che stava accadendo qualcosa, il ladro quindi, sentendo dei movimenti e vedendosi scoperto, è scappato a mani vuote.

I precedenti

L’allarme non è scattato, forse è stato utilizzato un dispositivo per bloccare il segnale.

Vorrà dire, sospira, che ora dovrà investire altro denaro non solo per riparare la vetrina ma anche per dei sensori aggiuntivi.

Non la prima volta che il suo negozio finisce nel mirino, era già accaduto in febbraio, quando due ragazzi, poi arrestati, avevano messo a segno un vero e proprio raid notturno assaltando e incendiando quattro attività commerciali tra piazza Garibaldi e via Matteotti. In quel caso avevano preso a sassate la sua vetrina, che anche allora aveva resistito. Stavolta, invece, il ladro era arrivato ben attrezzato.

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