Le categorie e l’assedio dei Tir
«Cantù, servono strade esterne»

Da Confcommercio alla Federazione autotrasportatori un appello alle istituzioni. L’assessore: «A breve partiranno i lavori per la Canturina Bis»

La necessità di nuove strade esterne, come sottolineano le associazioni di categoria, per evitare che il centro sia assediato dai Tir. O anche, proposta che arriva proprio dagli autotrasportatori, la possibilità, da parte del Comune, di progettare aree di scambio tra Tir e furgoni. Per portare le merci, necessità imprescindibile, anche all’interno della città con minor impatto. Intanto, i tempi per la Canturina Bis, tratto tra Cucciago e Cantù, come riferisce il municipio, sono sempre più maturi. A breve, il Comune chiederà un tavolo con la Provincia, primo attore del cantiere, per avere dettagli sul periodo di partenza del cantiere.

Così all’indomani del dibattito in città, nel tour tra le strade del centro, con i container in passaggio in piazza San Rocco, ma anche in via Carcano, in via Ettore Brambilla, in via Giovanni da Cermenate. Messi pesanti, con o senza rimorchio, che costringono i passanti a stare verso il muro, su marciapiedi talvolta larghi un paio di spanne, un occhio alla testa per evitare di prendersi gli specchietti in fronte.

I commercianti

Le strade esterne sono attese dalle associazioni di categoria. «Se i camion devono passare e non ci sono strade alternative, non abbiamo molta possibilità di bloccare il traffico - dice Alessandro Bolla, referente cittadino per Confcommercio Como - La situazione chiaramente diventa molto complicata. Le tangenziali esterne sarebbero l’ideale. In particolare la tangenziale esterna dalla parte di Fecchio. Ad ogni modo, meno male che a breve si partirà con la Canturina Bis tra Cucciago e Cantù. Anche in via Milano, alla fine di via Matteotti, c’è un’altra situazione difficile per i Tir». Il desiderio di tutti: avere l’attraversamento di tutta la città da corso Europa a Mariano. Ma ci vorranno probabilmente diversi anni.

I traportatori

Giorgio Colato, presidente Fai, la Federazione Autotrasportatori Italiani di Como e Lecco, parte da un presupposto. «Il trasportatore - dice Colato – fa un servizio di pubblica utilità, non va in giro sulle strade per il gusto di andare in giro. Fa un servizio ai negozi, alle aziende. Credo che si debba trovare la possibilità di creare delle aree di raccolta, da cui muoversi poi con dei veicoli più piccoli. Bisogna trovare soluzioni alternative». Più complicato, forse. Soprattutto, e tutte le associazioni di categoria ne sono ben consapevoli, in questo momento di difficoltà causato dall’emergenza coronavirus.

Il Comune

Intanto, dal Comune, attraverso l’assessore ai lavori pubblici Maurizio Cattaneo, si ricorda come a breve, nel corso del 2020, partiranno i lavori della Provincia sulla Canturina Bis, opera reclamata da svariati anni dal municipio cittadino. «Il Comune partecipa a questo primo intervento che deve partire quest’anno. E’ nostra espressa volontà di organizzare un tavolo con la Provincia - riferisce - Sarà una riunione anche politica, per poter poi partire su questo primo tratto atteso».

E proprio l’attraversamento cittadino verso Mariano, il resto della Canturina Bis, per il Comune è un punto importante. «Sia io che il sindaco Alice Galbiati - riferisce Cattaneo, lui e il sindaco entrambi Lega - sui tavoli regionali diamo sempre la massima priorità alla Canturina Bis. E all’elettrificazione della Como-Lecco. Siamo i primi, a voler vedere l’avvio di queste opere storiche. Anche per dare una spallata ai problemi del traffico. Con un pensiero particolare proprio ai mezzi pesanti».

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