«Ma quale rissa? Sono stato aggredito»

Violenza a Cantù Il racconto di una delle vittime della baby gang ai carabinieri che stanno indagando. La versione confermata anche dalla videosorveglianza

Ha raccontato ai carabinieri di essere stato aggredito, di essere stato vittima della ferocia della banda che aveva di fronte. È stato sentito nelle scorse ore – dai militari dell’Arma che stanno indagando sui fatti di piazza Garibaldi a Cantù – uno dei tre feriti degli accoltellamenti avvenuti nella notte tra sabato e domenica. Stiamo parlando del giovane di Cantù di 28 anni che era anche il meno grave degli accoltellati, tanto da rifiutare il ricovero in ospedale.

Il suo racconto è ovviamente uno degli elementi importanti - in quanto testimone diretto delle dinamiche del fatto di sangue - dell’indagine portata avanti dal pubblico ministero Giuseppe Rose, magistrato che crederebbe poco all’ipotesi della rissa – che presupporrebbe la presenza di due gruppi di persone pronte a fronteggiarsi – nell’ambito di una inchiesta che sembra invece orientarsi verso una deliberata aggressione dei quattro arrestati della baby gang (tre minori e un diciottenne) contro il gruppo di maggiorenni che si trovava in piazza con loro.

La ricostruzione

Una versione, quella dell’aggressione e non della rissa, che parrebbe confermata anche dalle immagini delle telecamere e dei telefonini in possesso dei carabinieri, e anche dal racconto dei testimoni cui si è aggiunto in queste ore quello appena riferito di uno dei tre feriti che appunto avrebbe affermato di essere stato aggredito da parte della baby gang di piazza Garibaldi.

Ora però l’attenzione si sposta su quanto dirà il maggiorenne finito al Bassone, quel Reda Tamra – 18 anni di Cantù – che nella giornata di oggi verrà interrogato dal giudice delle indagini preliminari di Como Massimo Mercaldo. Il pm ha chiesto la convalida per tentato omicidio, in una vicenda che inevitabilmente prosegue su due tavoli, il primo che riguarda i tre minori che verranno trattati dalla Procura competente di Milano (17, 16 e 14 anni, quest’ultimo con anche una accusa di furto con strappo di una catenina d’oro) e il secondo che riguarda il maggiorenne che sarebbe stato anche quello che materialmente impugnava il coltello. Arma che, da quanto è stato possibile ricostruire, non sarebbe stata ancora recuperata anche se le indagini pure su questo fronte sono in corso.

Fuori pericolo

Recuperati invece gli abiti sporchi di sangue che i quattro componenti della baby gang avrebbero indossato nella serata dell’aggressione di piazza Garibaldi.

Buone notizie intanto arrivano dall’ospedale Sant’Anna: uno dei due accoltellati ancora ricoverato, ovvero l’uomo di Novedrate che nel fine settimana in cui è stato ferito festeggiava il compleanno (44 anni), è stato dimesso dal reparto di Terapia Intensiva, segno dunque di un quadro clinico in miglioramento. Rimane invece stazionario in Rianimazione e con la prognosi riservata – ma al San Gerardo di Monza – il canturino di 33 anni pure lui vittima dei fendenti della baby gang.

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