Mariano, condannato per odio razziale: via la foto e il nome dai manifesti

Verso il voto Presa di distanza del sindaco: «I reati contestati in primo grado sono particolarmente odiosi». E gli azzurri “epurano” Franzo

Il suo viso è sparito da tutti i manifesti elettorali di Forza Italia. Cancellato con una bomboletta spray azzurra dalle locandine affisse a Mariano. Si chiude così l’esperienza lampo di Giovanni Franzo, 22 anni, nel partito di Tajani dopo la condanna in primo grado per propaganda fondata sull’odio razziale e negazionismo diventata una sentenza anche per la sua carriera politica.

«I reati contestati in primo grado a Franzo sono particolarmente odiosi e lontani dai valori, dalla storia e dalla cultura di Forza Italia» si legge in una nota della segreteria provinciale del partito che ha sospeso l’iscritto.

Sospensione e passo indietro

La sospensione è arrivata l’altro ieri, una volta esplosa la notizia della condanna in primo grado di Franzo. Rimane da capire se la scelta, come assicura Forza Italia, toglierà al candidato qualsiasi possibilità di essere eletto nel segreto dell’urna. Perché su questo punto la legge sembra dire il contrario: ossia una volta accettata la candidatura, e depositate le liste, quest’ultime non si possono modificare. Forse per questo, Franzo ha già firmato una dichiarazione dove rinuncia al ruolo di consigliere, qualora raccogliesse i voti per essere eletto, un modo per provare a stemperare i toni d’imbarazzo e sconcerto alzati dal suo caso nel centrodestra.

«Forza Italia non ha mai avuto e mai avrà alcuna ambiguità nel condannare ogni forma di estremismo o negazionismo. Al contrario, Forza Italia ha sempre combattuto e denunciato ogni forma di antisemitismo, antico e, purtroppo, anche moderno» si legge nella nota della segreteria provinciale degli azzurri. Perché proprio il gruppo provinciale dei giovani aveva segnalato Franzo ad Andrea Ballabio, il capogruppo degli azzurri a Mariano che, come aveva spiegato ieri lo stesso Ballabio, lo aveva accolto forte del casellario giudiziario nullo (perché la condanna è ancora di primo grado, ndr).

«No all’ideologia antisemita»

Ma le «idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale o etnico, anche incitando a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» questa l’accusa che, a marzo, si è tradotta in una condanna di primo grado a un anno e quattro mesi per Franzo, non possono avere spazio né in coalizione né a Mariano per il sindaco uscente Giovanni Alberti, ricandidato al ruolo. «Io e tutto il gruppo che mi sostiene, all’oscuro di questi fatti, prendiamo apertamente le distanze sia dalla persona che da queste ideologie anni luce lontane dalle nostre» ha scritto Alberti sui social.

A ruota la posizione della Lega, e della civica satellite Mariano Ideale, firmate dal capogruppo del Carroccio, Filippo Scanziani. «Da sempre il nostro movimento e i suoi militanti abbracciano gli ideali democratici fondanti della Costituzione Repubblicana e per cultura e valori formativi, rinneghiamo qualsiasi ideologia antisemita, di odio razziale e negazionista dei crimini perpetrati dal nazifascismo» si legge nel comunicato rilanciato sui social dal gruppo che spiega di aver appreso della condanna di Franzo solo dalla stampa. «La storia personale e il lavoro svolto da Alberti dimostrano che in questi anni è stato il garante del rispetto dei principi democratici della nostra Costituzione» chiosa Scanziani.

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