Mariano: «Niente mensa scolastica a chi non paga»

L’annuncio «Da settembre stop al servizio per i morosi». Ben 581 le famiglie insolventi. Quest’anno mancano all’appello 40mila euro

Niente mensa a chi non paga i pasti dal prossimo settembre a Mariano. Questa è la traduzione in parole semplici del più ampio intervento di presentazione del piano di diritto allo studio pronunciato, lunedì sera, in consiglio comunale da Loredana Testini, l’assessore alle Politiche scolastiche. «L’iscrizione al servizio per il prossimo anno è subordinata all’essere in linea con i versamenti - ha detto l’amministratrice motivando il ricorso alla misura – Non possiamo far passare il messaggio che si può pagare se o quando si vuole: questo ha portato a un debito generato soprattutto da chi non vuole saldare i bollettini».

In 153 non hanno versato un euro

A sostegno delle sue parole i dati che fotografano come quasi la metà dei 1322 iscritti alla mensa non paghi il servizio al Comune. Perché sono 581 le famiglie insolventi per l’anno in corso, 153 delle quali non hanno versato un euro da inizio anno a oggi, accumulando ognuna un debito di oltre 100 euro. Entrando ancor più nel dettaglio si scopre che dei 153 insolventi, 136 non hanno mai presentato l’Isee per ottenere eventuali riduzioni del costo del pranzo, un numero a cui si sommano le 51 famiglie che devono più di 150 euro a piazzale Manlio.

Questa la geografia del debito maturato sul capitolo mensa, una mappa che ha gli stessi cardini di quella che cinque anni fa portò la stessa giunta allo medesimo diktat poi naufragato nel covid che aveva lasciato tutti a casa. «Non possiamo usare i bambini come arma di ricatto nei confronti dei genitori» ha tuonato lunedì come allora Simone Conti, capogruppo di Mariano 2.0. «Cinque anni dopo, non possiamo proporre la stessa soluzione: l’amministrazione deve avere degli strumenti che le permettono di riscuotere il debito che non sia la minaccia di non iscrivere il figlio al servizio, anche perché non vale verso chi ha terminato la scuola».

Rapida la replica dell’assessore Testini. «Non possiamo fare passare il messaggio che se non paghi non cambia nulla perché questo porta solo fuori controllo una situazione che già oggi impegna ogni giorno, per ore e ore, gli uffici nel rincorrere chi non paga» ha ribattuto Testini rivendicando la necessità della misura. «Noi abbiamo chiesto un incontro con tutte le famiglie, ma c’è chi non si è nemmeno presentato, mostrando mancanza di rispetto a un atteggiamento di supporto» ha aggiunto l’assessore trovando sostegno in tutta la maggioranza, partendo dal sindaco Giovanni Alberti.

Il sindaco Alberti: «Basta furbi»

«A Mariano i furbi di cui è pieno il mondo non devono andare avanti» è intervenuto tranciante il primo cittadino invitando ad abbandonare «il falso moralismo» che vede chi non paga «come vessato dall’amministrazione quando la riscossione dei pagamenti è un obbligo per non incorrere nel danno erariale». E certo non ha abbassato i toni: «Noi diamo tempo sino alla fine dell’anno a ogni famiglia per sistemarsi, siamo pronti a concedere rateizzazioni, sostegni e contributi, ma chi non paga è chi non vuole, e alla fine paghiamo sempre noi».

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