Mariano, otto referenti di quartiere. Bando deserto: «Ma lo riproponiamo»

Il caso Nessun cittadino ha raccolto l’invito a candidarsi per il nuovo ruolo voluto dalla giunta. D’Addesio: «I cittadini forse non hanno capito il significato, troveremo un’altra formula»

Si è chiuso con una fumata nera il bando aperto dal Comune per trovare quattro referenti per altrettanti quartieri di Mariano. Nessuno tra i cittadini, infatti, ha raccolto l’invito a candidarsi per il ruolo istituito dalla giunta guidata da Giovanni Alberti per rafforzare il legame con il territorio. «Immaginavo sarebbe stato complicato trovare quattro referenti e altrettanti vice pronti a mettersi gratuitamente a disposizione della città, ma ci speravo perché sarebbe stato un vantaggio per tutti» ha commentato l’esito della gara Armando d’Addesio, l’assessore ai Quartieri.

Rimane così in salita il percorso volto a trovare le figure nate non più di quattro mesi fa non senza problemi. Perché l’istituzione del referente di quartiere aveva portato, la ottobre, a una crepa nella maggioranza con Stefano Li Manni, consigliere di Fratelli d’Italia, che aveva votato contro l’iniziativa promossa dall’assessore espresso dal suo stesso partito, D’Addesio. Forte dei numeri della maggioranza, la giunta aveva approvato il regolamento che definiva i limiti del ruolo, precluso a chi ha avuto un incarico politico nei due anni precedenti alla candidatura, perché fosse un trait d’union tra amministrazione e territorio.

Quattro i quartieri in cui è stata suddivisa la città, partendo dal centro, una zona che si allarga da piazza Roma alla Novedratese, comprendendo il tratto di territorio che si estende verso Cascina Amata di Cantù, da una parte, Carugo dall’altra e, infine, verso la Tenenza dei Carabinieri. Il secondo quartiere va da via dei Vivai al cimitero maggiore e, ancora, da via Belvedere a via Felice Villa. Il terzo corrisponde a Perticato, il quarto quartiere, infine, a Sant’Ambrogio. Per ognuno si cercava un referente e un suo vice, per un totale di 8 persone pronte a impegnarsi gratis.

«Qualche interesse c’è stato, ma non è arrivata nessuna candidatura al ruolo» ha confermato d’Addesio dando una lettura dell’esito del bando. «I cittadini forse non hanno capito la vera motivazione alla base dell’istituzione del referente del quartiere che poteva portare solo un vantaggio alla cittadinanza: non lo abbiamo voluto rendere un ruolo politico perché il tema era trovare persone che si mettessero a disposizione per Mariano perché vogliono bene alla città, il quartiere dove vivono, portando direttamente all’amministrazione segnalazioni o idee quando molto spesso si limitano a scrivere sui social senza, però, esporsi: forse c’è un problema».

Esito simile si era verificato già una decina di anni fa al bando aperto per trovare volontari civici, una rotta poi invertita dalla pandemia che, nel 2020, aveva portato tante persone a mettersi a disposizione per la città.

«Lo riproporrò» ha assicurato d’Addesio pronto a trovare una nuova formula di comunicazione per scrivere un epilogo diverso al bando. «Siamo disponibili a ragionare su tutto, promuovendo anche una migliore pubblicità all’iniziativa» ha chiosato l’assessore.

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