Mario Delpini a Cascina Cristina, casa per giovani autistici: «Sono ammirato da questa opera»

Cantù L’arcivescovo di Milano in visita «Grazie a chi ha promosso e sostenuto questo progetto»

Il sollievo, la sapienza, la speranza. Queste le tre parole attorno a cui si è svolta la benedizione in Cascina Cristina dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, presente ieri pomeriggio, per visitare la struttura gestita da Abilitiamo Onlus che, in piena presenza, sarà in grado di ospitare - i primi ingressi sono già avvenuti - 29 giovani adulti autistici, di cui 12 in forma residenziale, 2 accolti temporaneamente come sollievo alle famiglie in difficoltà, più 15 ospiti in una unità con attività diurne.

Presenti anche i rappresentanti della comunità pastorale San Vincenzo, a partire dal prevosto don Fidelmo Xodo e da don Paolo Confalonieri, vicario referente della pastorale giovanile.

Monsignor Delpini è stato accolto dalla presidente di Abilitiamo Annalisa Martinelli. «Sono ammirato - ha detto l’arcivescovo - Sono venuto qui all’inizio, quando c’era ancora molto da fare. Sono contento di vedere quanto è stato fatto». L’immobile, di proprietà della parrocchia di San Carlo, è stato concesso in comodato d’uso ad Abilitiamo, che ha avviato una campagna per raccogliere fondi per la riqualificazione.

«Ho il dovere di ringraziare chi ha promosso e sostenuto questo progetto - ha detto l’arcivescovo Delpini - Questa benedizione nasce per ringraziare quello che Gesù dice nel Vangelo: “Ero malato e mi avete visitato”».

Quindi, i tre concetti: «Il sollievo: l’idea che venga creato un luogo dove ci possa essere ospitalità, è ciò che rende il peso sopportabile anche alle famiglie, avere vicino dei professionisti, dei benefattori, dà sollievo a coloro che hanno questo disagio e alle loro famiglie. La sapienza e la scienza: si pensa possa esserci un paese un po’ fantastico dove ciascuno gode del suo tempo e siamo sempre sani, ricchi e felici, ma la vita non è questa, è qualcosa di complicato, c’è il bene e il male, i giorni belli e i giorni brutti, la sapienza rallegra il cuore e orienta la scienza. La speranza: mi pare che in questa struttura c’è qualcuno su cui contare. Il Signore non ci abbandona».

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