Messa di Delpini al Battistero millenario: «Segno di fede laboriosa dei marianesi»

Mariano. L’arcivescovo di Milano ha aperto le celebrazioni in Santo Stefano. Nell’omelia è stata ricordata la figura di Papa Francesco: «Esempio d’amore per la fede»

Mariano Comense

Doveva essere l’inizio delle “celebrazioni” dei mille anni del Battistero, è diventata anche un momento di preghiera e di ricordo per Papa Francesco.

Martedì sera l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha celebrato una messa nella chiesa prepositurale di Santo Stefano a Mariano. Una presenza dettata, come ha detto nell’omelia, «dalla ricorrenza significativa a testimoniare, nel tempo, la fede dei marianesi, fatta anche da cose semplici, come i sassi e i mattoni con i quali è stato costruito il Battistero».

Il primo atto è stato quello della consacrazione dell’acqua battesimale, nell’antico edificio sacro, che è collegato alla chiesa, che era gremita di fedeli. In prima fila le autorità locali: il sindaco Giovanni Alberti, il vice Andrea Ballabio, il presidente del consiglio comunale Giovanni Nogara, gli assessori Massimiliano Stigliano, Loredana Testini e Armando D’Addesio. Presenti anche il consigliere comasco del Pd, Angelo Orsenigo, il Comandante della Polizia Locale Marco Mellerato, il Presidente della BCC Cantù Angelo Porro. L’omelia dell’arcivescovo Delpini, ha sottolineato che la «grazia di Dio ci raggiunge attraverso le cose semplici. Non disprezzatele - ha proseguito -.Non passate oltre i poveri e, soprattutto, non lasciatevi rubare la speranza».

L’arcivescovo ha poi preso spunto dalla speranza, tanto cara a Papa Francesco, per ricordare il pontefice scomparso lunedì. E lo ha fatto citando la visita del 2017, con l’incontro con i cresimandi nella stadio di San Siro. «Francesco ha ricordato che quando era piccolo, aiutava gli amici -ha detto . Ha anche invitato i presenti a parlare con i nonni e a giocare con gli amici e a frequentare la chiesa e l’oratorio. Il tutto è legato da un filo d’oro che è la preghiera». Riferendosi a questo filo simbolico il prevosto don Luigi Redaelli, nel discorso di ringraziamento per la visita, ha invitato Stefano Vitali, proprietario di una tessitura a Mariano, a consegnare a Delpini un quadro realizzato con dei fili di tessuto. «Il Battistero non è solo un luogo archeologico, seppure importante -ha poi ricordato don Luigi -. Rappresenta, da mille anni, anche la nostra fede. Qui vengono battezzati, dopo i lavori di restauro dei primi anni del duemila, i nuovi nati. E poi si trova nel mezzo, tra la chiesa prepositurale e la Casa della Carità».

Al termine della messa, dopo le foto di rito, l’arcivescovo ha compiuto una visita nel Battistero, dove è stato saluto dalle autorità presenti, a partire dal sindaco Alberti. Con la cerimonia di martedì si sono aperte le celebrazioni per il millenario dell’edificio sacro.

Nello spazio espositivo de La Bottega, in via santo Stefano, proprio di fronte alla chiesa, è aperta sino a questa sera (ore 18.30) una mostra dedicata ai mille anni del Battistero con fotografie (anche dei recenti lavori di restauro), disegni e modellini per ripercorrere la storia dell’edificio sacro che ha accompagnato la fede dei marianesi, lungo un percorso di mille anni.

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