Milano-Meda a pagamento: «Vogliamo gli sconti»

Viabilità Il sindaco di Mariano fa parte del tavolo di lavoro in Regione sul progetto per la strada: «Ci saranno ricadute al traffico interno nel periodo dei cantieri»

La realizzazione del tunnel e l’eliminazione dei semafori sul tratto cittadino della Novedratese ad Arosio e l’allargamento della stessa strada provinciale, da Novedrate a Mariano, porteranno, dopo il completamento dei lavori (si parla di almeno due anni a partire dal 2025), alla risoluzione (o almeno all’alleggerimento) nel marianese dei rallentamenti e degli “imbuti” del traffico sull’arteria che permette il collegamento da ovest ad est e sulla quale transitano non meno di 30mila veicoli al giorno.

All’orizzonte si profila però un problema che potrebbe anche vanificare gli interventi che saranno eseguiti sulla Novedratese.

La situazione

Parliamo del tratto da Lentate a Cesano Maderno dell’attuale Milano-Meda, che sarà ampliato (saranno tre le corsie di marcia, per ogni senso) e diventerà un’autostrada (in pratica sarà il prolungamento dell’attuale Pedemontana) e che, altro dato da non sottovalutare, diventerà a pedaggio. A chi pensa che non sia un argomento che riguardi il territorio del marianese (nessun comune infatti è direttamente interessato), tocca a Giovanni Alberti, sindaco di Mariano, chiarire le idee. E non solo perché, in qualità di vice presidente della Provincia di Como, è presente nel tavolo di lavoro organizzato da Regione Lombardia, per “vegliare” sull’argomento.

La lettura delle targhe

«Inizialmente la nostra provincia non era inserita ma ci siamo battuti per esserci - spiega il primo cittadino - È un argomento che ci riguarda e molto da vicino, soprattutto i comuni del marianese. In primo luogo perché non sono pochi i cittadini del nostro territorio che per recarsi a Milano (soprattutto in alcune zone) usufruiscono della Milano-Meda. I cabiatesi poi lo fanno abitualmente per comodità e per la vicinanza. Un domani, quando diventerà un’autostrada, saranno costretti anche a pagare un pedaggio, tra l’altro tutt’altro che a buon mercato. Non tutti vorranno o potranno permetterselo e allora andranno alla ricerca di vie alternative per recarsi a Milano».

«Con molta probabilità -prosegue il primo cittadino - si riverseranno sulla Milano-Lecco, arrivandoci o con la Novedratese (in questo caso l’aumento del flusso di traffico potrebbe vanificare gli interventi che si stanno per attuare) o utilizzando le strade comunali, anche qui rischiando di congestionare il traffico». La soluzione al problema sarebbe quello di esentare dal pagamento del pedaggio (si parla di 20 centesimi al chilometro) i residenti nei comuni limitrofi alla Milano-Meda, compresi quelli in provincia di Como.

«La Pedemontana utilizza la tecnologia “Free flow” (lettura della targa al passaggio dell’auto) per l’esazione del pedaggio - dice Alberti -.Quindi non sarebbe complicato attuare efficaci e puntuali sistemi di scontistica o di esenzione, per i residenti nei nostri comuni. Che in questo modo continuerebbero ad usare la Milano-Meda, senza andare alla ricerca di percorsi alternativi (anche su strade comunali), dove non è necessario pagare il pedaggio».

Il tavolo di lavoro dovrà anche “ragionare” sulla problematica che si proporrà durante l’esecuzione dei lavori (si parla da tre a cinque anni). «Si potrebbe verificare l’aumento del traffico nei nostri comuni - conclude Alberti - Con gli automobilisti che, pur di evitare i cantieri, andranno alla ricerca di percorsi alternativi per recarsi a Milano. Saranno fatte delle proposte per ridurre l’impatto sul traffico locale, con un approfondimento sulle tematiche relative al trasporto pubblico».

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