Mobile, ripresa dopo anni di declino: oltre 1.500 addetti nel legno arredo

Cantù Ma al 2016 ad oggi si è perso quasi un quinto delle aziende e un decimo dei lavoratori. La formula della media impresa si sta sostituendo alla piccola. In generale: terziario in crescita

Una Città del Mobile che supera, in un trend di crescita da un anno all’altro, i 1.500 addetti nel legno arredo. Ma su cui pesa, ad ogni modo, il calo patito negli anni precedenti: dal 2016 ad oggi, si è perso quasi un quinto delle aziende e un decimo dei lavoratori del legno.

Più in genere, è una città dove in tanti, nell’ultimo anno, hanno trovato lavoro: si contano, in tutta Cantù, 1.300 addetti in più nei vari settori, ed è merito anche del terziario che, in questi Anni ’20, viene dato in costante crescita. È questa la fotografia che restituisce l’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio Como-Lecco, in merito a dati più specifici del settore legno, mirati sulla città, chiesti da La Provincia in questi giorni in cui si è chiuso da poco il Salone del Mobile di Milano. Il quadro, almeno da un anno all’altro, è di crescita.

Ad oggi sono infatti 1.532 gli addetti alle localizzazioni in 261 imprese attive, a fine 2022 erano 1.488 in 267 imprese: +3% nell’ultimo anno, con le imprese del legno arredo che rappresentano un 7,4% del totale, in una Cantù in cui si contano 3mila e 541 imprese attive. Gli addetti del legno sono il 12,2%: in città, il numero complessivo è infatti pari a 12mila e 596. Questo significa che più di un canturino su dieci è impegnato nel settore.

Sette anni durissimi

Detto questo, pesa però quanto si è perso negli ultimi sette anni: gli addetti del legno sono in calo, -10,4%, le imprese ancora di più, -19,2%.

Nel 2016, infatti, le aziende attive erano 323: se ne sono perse, in tutto, 62.

E anche gli addetti del legno erano ben al di sopra: 1.709, quando oggi sono quasi circa duecento in meno. La fetta di legno arredo era, anche se di poco, più ampia. In termini di imprese, rappresentava il 9,3% del totale. Per quanto riguarda gli addetti: il 15,9%. Possibile consolazione: le buone notizie non si fermano soltanto alla tenuta, con incoraggiante segno più, del mondo del legno.

Più in genere, si registra un balzo in avanti in tutto il lavoro cittadino: ben +11,3% di addetti, da 11mila e 322 di fine 2022 a ben 12mila 596 di fine 2023: qualcosa come circa 1.300 addetti in più.

Con crescita d’accompagnamento, seppur di poco, del numero delle imprese: da 3mila e 528 a 3mila e 541.

La lettura complessiva

Il quadro che se ne ricava è duplice: nel settore del legno, quindi, la formula della media impresa si sta sostituendo verosimilmente alla piccola, visto il concentrarsi di un maggior numero di forza lavoro in un numero minore di aziende. Per un settore che, ed è indicativo l’aumento degli addetti, deve tenere conto, da un anno all’altro, anche degli aumenti degli ordinativi: le commesse non mancano, se da un anno all’altro aumenta la quota di chi lavora nelle bottege e nei capannoni del settore.

Più, in genere, anche la stessa pelle dell’economia cittadina è in cambiamento: meno aziende di mobili rispetto a un tempo, ma più terziario, come si rilevava anche in una precedente estrazione dati sempre a cura dell’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio Como-Lecco, che dava in aumento le attività professionali, scientifiche e tecniche.

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