
Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 20 Febbraio 2025
Monnet, calano gli iscritti in prima Rimane però la scuola più popolosa
Mariano Comense Sono scese a 305 le domande contro le 362 dello scorso anno e le 425 del 2023. Il preside Di Gregorio: «Numero comunque elevato. A settembre perderemo due o tre classi»
Dopo l’incredibile boom di due anni fa si profila a settembre una contrazione del numero di classi all’istituto superiore “Jean Monnet” di Mariano Comense. L’onda del calo demografico, che ha colpito già pesantemente nidi, materne, elementari e medie, mostra le prime avvisaglie anche sulle scuole superiori.
Alla scuola superiore di via Santa Caterina, ad esempio, le domande raccolte per formare le classi prime a settembre sono passate da 425 nel 2023, a 362 lo scorso anno e, infine, a 305 oggi.
Da 17 a 15 sezioni
Tengono il chimico e il turismo, per cui è stato necessario scremare le domande d’accesso attraverso un test d’ingresso, mentre per gli altri cinque indirizzi di studi le richieste si sono ridotte, portando così la dirigenza a ipotizzare 15 nuove sezioni di prima contro le 17 quinte che usciranno, perdendo per la prima volte due classi sul totale.
«C’è una riduzione significativa degli iscritti alle classi prime - ammette il preside Filippo Di Gregorio - pur non togliendo che 305 rimane un numero elevato di richieste». Perché se è vero che il calo di nascite arriva a impattare in modo marcato sulle iscrizioni al nuovo anno al Monnet è anche vero che l’istituto attira come sempre un numero elevato di studenti, probabilmente il più alto su tutta la provincia, rimanendo la scuola più grande di Como.
«Stiamo cercando di capire come sistemarli, ma credo saremo in grado di rifare almeno lo stesso numero di classi prime fatte l’anno scorso, ossia 14» prosegue il dirigente scolastico.
Le prospettive per settembre
«Complessivamente a settembre la scuola perderà tra le 2 o 3 classi sul totale perché le quinte che usciranno quest’anno sono 17 - puntualizza Di Gregorio che vede così ridimensionarsi sotto i 1800 alunni - .Questo ci farà respirare un po’ perché anche se il nostro istituto è grande, oggi avevamo portato alcuni studenti a seguire le lezioni nei laboratori, rimodulando gli spazi. Ora capiremo bene come gestire gli iscritti, tra prime e seconde scelte date per gli indirizzi, per questo non riesco ancora a divederli per ogni corso di studio, ipotizzando poi il numero potenziale di bocciati, per formare le nuove sezioni, perché comunque stiamo gestendo numeri importanti, penso tra i più alti della Provincia».
La lettura del dirigente
Certo è che quella che era solo una sensazione, il calo degli iscritti, oggi è una realtà certificata dai dati che definiscono un trend di riduzione anno dopo anno degli alunni alle superiori, visto che i candidati primini sono passati dai 425 del 2023 ai 305 del 2025.
«Credo che questo fatto sia legato al calo demografico che avrà il suo apice nel 2027-2028 quando l’ondata della denatalità raggiungerà il suo picco nelle scuole superiori», aggiunge Di Gregorio, che spiega: «Chi prima e chi dopo, tutti gli istituti dovranno infatti fare questa cura dimagrante. Poi sul calo delle iscrizioni può avere anche pesato il fatto che gli studenti sanno che si approcciano a una scuola impegnativa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA