Muore con il bimbo che aveva in grembo. Tragedia al nono mese di gravidanza

Mariano La donna di 33 anni lamentava malessere. La caduta in salotto e l’allarme del marito. Immediato l’intervento dei soccorritori anche con l’elicottero. Inutili tutti i tentativi di salvarli

I suoi occhi non vedranno mai le sfumature del mondo. Perché anche i colori più vivaci si sono spenti nel grembo di sua mamma morta, nel pomeriggio di ieri, a Mariano. È il tragico epilogo di un malore che la donna aveva iniziato ad accusare la mattina, lamentando capogiri che poi sono aumentati con il passare delle ore fino a togliere il fiato anche al bambino che sarebbe nato tra poche settimane. A nulla sono valsi i soccorsi che hanno subito risposto alla richiesta d’intervento, salvo dover confrontarsi con l’assenza di battito di entrambi i cuori.

È una prima ricostruzione della tragedia avvenuta nell’appartamento al secondo piano di un condominio in via Papa Giovanni XXIII. Proprio qui una donna di 33 anni, residente in città e di origine pakistana, al nono mese di gravidanza, nel corso della mattinata di ieri aveva iniziato a lamentare dei capogiri. Un malessere che, forse, la futura mamma aveva pensato di poter risolvere con un po’ di riposo. Invece, le sue condizioni sono precipitate nel primo pomeriggio, facendola cadere nel salotto di casa, probabilmente colpita da un’embolia.

L’allarme è stato dato alle 14,30 quando la centrale dei soccorsi ha raccolto la prima richiesta d’intervento da parte del marito, presente nell’abitazione. Subito sul posto sono intervenute due ambulanza e l’auto con a bordo il medico, oltre all’elisoccorso che è atterrato in via San Carlo.

Purtroppo, però, mentre le strade si vestivano dei coriandoli, anche i colori più vivaci si sono smorzati nell’appartamento, fino a spegnersi anche in grembo. A nulla sono valse le operazioni per rianimare la donna spirata nell’abitazione. Uno dopo l’altro, i mezzi di soccorso hanno lasciato la zona senza trasportare nessuno. Tanto è bastato alle persone presenti per capire il tragico epilogo di quanto avvenuto in quell’appartamento. Numerosi sono stati i cittadini che hanno atteso di capire sul marciapiede quello che stava accadendo.

All’arrivo delle ambulanze circolavano nel quartiere le ipotesi più disparate:  dalla rissa al malore, teorie scartate una dopo l’altra, lasciando spazio a una realtà che nessuno avrebbe voluto ascoltare. Il capannello di persone si è così sciolto mano a mano arrivavano i parenti della giovane coppia che si sono radunati prima in cortile, poi in casa, dove il loro dolore ha avuto voce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA