Nascite, 1.222 nei primi quattro mesi dell’anno: nessuna svolta

Calo demografico Lievissimo aumento rispetto al 2023. Il primario Paolo Beretta: «Curva appiattita, siamo arrivati a un minimo storico»

Nuovi nati, nel Comasco c’è un piccolo aumento nel primo quadrimestre del 2024. Secondo gli esperti però la platea delle mamme è ormai troppo ridotta per invertire la rotta.

Stando gli ultimi aggiornamenti pubblicati dall’Istat il periodo tra gennaio e aprile in provincia di Como ha fatto registrare un aumento del 2,2% delle nascite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Strano, visto che è dal 2009 che il numero di culle piene continua a diminuire senza sosta.

I numeri

Più nel dettaglio nel 2024 sono venuti al mondo 1.222 neonati residenti in provincia di Como contro i 1.196 del 2023, la crescita c’era già stata anche rispetto ai primi quattro mesi del 2022, con 1.152 nascite. Si tratta comunque di un piccolo segnale, non di una chiara inversione di tendenza, dopo oltre quindici anni di costante calo.

Il 2023 infatti nel complesso ha visto il record negativo assoluto di bambini nati e residenti nella nostra provincia, in totale solo 3.738. Basti pensare che dieci anni fa nel Comasco erano nati 5.023 piccoli, un numero che è progressivamente sceso sotto le 4mila unità anno dopo anno.

Tornando al primo quadrimestre dell’anno in corso la città capoluogo perde due punti percentuali, passando dai 182 neonati venuti alla luce all’inizio del 2023 agli attuali 178 neonati. Migliora di poco Cantù (92 neonati contro i precedenti 84), peggiore il dato a Mariano Comense (43 contro i precedenti 57), in positivo Erba (30 contro 24), male Olgiate Comense (26 contro 46).

Come detto però siamo soltanto al primo quadrimestre e il bilancio annuale può riservare nuove variazioni.

Gli esperti

«L’anno è partito con una sostanziale stabilità, poi c’è stato un piccolo incremento - spiega Fabio Focarile, neonatologo e pediatra comasco oggi in forze all’ospedale Valduce – secondo le stime e le proiezioni pubblicate dalle società scientifiche a livello nazionale e soprattutto nel nord Italia tra il 2022 e il 2023 si immaginava un recupero che poi però purtroppo non si è verificato. Anzi al contrario da noi c’è stato un ulteriore calo delle nascite. In teoria, per dei puri calcoli matematici, la curva che continua la sua discesa dovrebbe appiattirsi, la diminuzione dei nuovi nati dovrebbe frenare. Questo perché la riduzione delle donne in età fertile si sta esaurendo. Abbiamo raggiunto una sorta di minimo storico, almeno per il momento».

In generale la popolazione Comasca, come pure quella delle province limitrofe, però sembra destinata ad un progressivo invecchiamento, con la generazione del baby boom avviata ormai verso la terza età. C’è addirittura chi parla di rischio estinzione. «Purtroppo è una questione di numeri – commenta Paolo Beretta, primario del reparto Materno infantile dell’Asst Lariana – le donne che oggi nel Comasco possono fare figli sono molte di più rispetto alle possibili mamme che nel prossimo decennio raggiungeranno l’età fertile. Quindi o in futuro tutte le giovani donne raddoppieranno o triplicheranno il numero dei loro figli, oppure è chiaro che ci sarà un’ulteriore forte contrazione delle nuove nascite».

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