No al pedaggio sulla Milano-Meda: Cermenate nel fronte della protesta

Viabilità Il paese è il primo della provincia lungo quella destinata a diventare autostrada. Il sindaco: «Stiamo creando un blocco compatto anche con Monza, senza divisioni di partito»

Si fa sempre più lungo e condiviso l’asse politico che, per una volta, unisce sindaci di tutti i colori, con un unico obiettivo: dire no al pedaggio sulla Milano-Meda oppure ottenere quantomeno sconti ed esenzioni per i residenti dei Comuni lungo la tratta della Pedemontana che prenderà il posto della superstrada Milano-Meda, oggi gratuita, da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno.

E poi ci sono i Comuni del Canturino e della Bassa pronti a dare battaglia, per difendere i propri cittadini che ogni giorno, per andare a lavorare o a studiare nel Milanese, usano la superstrada.

In aula

Nel corso dell’ultimo consiglio il sindaco di Cermenate Luciano Pizzutto ha comunicato di avere partecipato a un incontro con altri Comuni della zona per organizzarsi e redigere un documento unitario da approvare nelle varie assemblee, «per farci ascoltare in Regione, così come da Concessioni Autostradali Lombarde e Autostrada Pedemontana Lombarda».

Nei giorni scorsi il consiglio comunale di Cantù, unanimemente, si è espresso contro l’introduzione del pedaggio e ha dato mandato al sindaco Alice Galbiati per impegnarsi a «difendere gli interessi dei canturini tramite un costante e pressante interessamento nei confronti della Provincia sui temi affrontati dal tavolo istituzionale impattanti per il nostro territorio».

Se la Milano-Meda ha una frontiera con la provincia di Como è senza dubbio Cermenate. Ovvio quindi che il tema sia particolarmente sentito. «I cermenatesi che la percorrono ogni giorno sono tanti – dice Pizzutto – me compreso, visto che ho il mio studio a Bovisio Masciago. Non tutti raggiungono Milano, nel nostro caso in tanti la utilizzano anche per andare a Barlassina, Seveso o Cesano, in alternativa alla viabilità ordinaria». Il che introduce un tema ulteriore a quello del pedaggio, quello delle disastrose ripercussioni per la viabilità locale nel momento in cui, per evitare di pagare il balzello, il traffico si riversasse tutto sui Comuni lungo la tratta.

Compattezza

«Abbiamo avuto un primo incontro molto positivo con alcuni Comuni della zona – dice Pizzutto – come Bregnano, Vertemate con Minoprio, Fino Mornasco e sono stato contattato anche da colleghi della Provincia di Monza e Brianza. Stiamo costituendo un gruppo univoco, per avere maggior peso. Questo è un argomento in merito al quale non ci sono divisioni di partito, siamo tutti dalla stessa parte, la parte dei nostri cittadini». Al tavolo regionale costituito nei mesi scorsi, dove ci si sta confrontando sul tema, ora siede anche la Provincia di Como, rappresentata dal sindaco di Mariano, Giovanni Alberti.

La tratta di prossima costruzione denominata “B2”, dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, si sovrapporrà integralmente all’attuale tracciato della Milano-Meda. La superstrada è interessata quotidianamente da un traffico di oltre 60mila veicoli al giorno sia traffico da e per Milano sia il traffico locale. Si ipotizza un pedaggio di almeno 1,5 euro per il transito, il che significa 3 euro al giorno per i pendolari. Minimo.

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