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Cronaca / Cantù - Mariano
Martedì 18 Febbraio 2025
«No al pedaggio sulla Milano-Meda»
Raccolta firme oltre quota cinquemila
La protesta Il plico sarà consegnato il 4 marzo in Regione dai consiglieri Orsenigo (Como) e Ponti (Monza) del Pd. Le ruspe sulla tratta B2 dovrebbero entrare in azione tra fine 2025 e inizio ’26. Tre anni di lavori
Quota cinquemila. La raccolta delle firme promossa dal Partito Democratico per evitare l’introduzione del pedaggio sulla tratta B2 della Pedemontana (è il tratto da Lentate sul Seveso a Bovisio dell’attuale Milano-Meda, ad utilizzo libero) ha superato le 5.000 adesioni (nelle forme on line e nei gazebo, compresi alcuni che si sono tenuti a Mariano) Le firme sono state raccolte nei comuni di Monza e Brianza, direttamente interessati dal passaggio dell’autostrada e da quelli del Marianese e del Canturino.
La mobilitazione
Il plico sarà consegnato martedì 4 marzo dai consiglieri regionali, il comasco Angelo Orsenigo e il monzese Gigi Ponti al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (o in sua assenza al presidente del consiglio regionale Federico Romani). Sarà poi presentata una mozione, a prima firma Ponti, nella quale si intende impegnare la giunta regionale a mantenere gratuita la tratta della Pedemontana che si interseca sulla Milano-Meda, in favore di tutti i pendolari. Sempre il 4 marzo dalle 9.30 alle 11.30 si terrà, davanti a Palazzo Pirelli a Milano (via Filzi 22), un presidio per ribadire la posizione “nettamente” contraria al pedaggio. Intanto iniziano anche a delinearsi i tempi per l’avvio dei lavori.
Sovrapposizione
Le ruspe dovrebbero entrare in azione tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. La cantierizzazione vera e proprio dovrebbe durare non meno di mille giorni (quasi tre anni).
Se le date non cambieranno c’è il rischio concreto di vedere in contemporanea i lavori sulla Milano-Meda e per l’interramento del tratto della Novedratese nel territorio di Arosio (dovrebbe partire nei primi mesi del 2026). Un’eventualità che i sindaci del marianese, in primis Giovanni Alberti, anche nelle vesti di vice presidente della Provincia di Como e Alessandra Pozzoli, prima cittadina di Arosio, preferirebbero evitare, come hanno anche esposto nel tavolo in Regione con l’assessore Claudia Maria Terzi, della scorsa settimana.
Allarme per la Novedratese
La contemporaneità infatti potrebbe far lievitare il problema del traffico sulla Novedratese, nel caso in cui i pendolari evitassero i cantieri della futura Pedemontana, riversandosi sulla provinciale 32 per andare a Milano con la statale 36 (Milano-Lecco). La tratta B2 avrà la lunghezza di 9,4 chilometri e si svilupperà in galleria artificiale (2,5 chilometri), trincea (4,6 chilometri) e in rilevato (2,3 chilometri). Il progetto prevede l’abbattimento di alcuni ponti esistente sul percorso.
I Comuni del monzese, interessato dall’autostrada, hanno chiesto ed ottenuto, la realizzazione di opere provvisorie, i cosiddetti “ponti Balley”, strutture in acciaio che consentiranno di tenere unite le aree urbane Est-Ovest durante il tempo necessario a realizzare i nuovi cavalcavia in cemento armato. Un’altra richiesta, che avrà una ripercussione importante sul traffico, è stata accolta: Pedemontana ha la prescrizione di lasciare sempre due corsie transitabili per senso di marcia sulla Milano-Meda.
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