Palasport Parini: rientra l’allarme. Ecco i materiali, il cantiere va avanti

Cantù Rassicurazioni del Comune dopo le sollecitazione di minoranza e società sportive. L’assessore: «Piano piano, ma i lavori proseguono. Arrivate attrezzature per 100mila euro»

Sono arrivate sollecitazioni dalla politica e dalle società sportive. Con una sempre maggiore inquietudine, memori di quanto accaduto con il PalaTurra, rimasto oggi un abbozzo di cemento e ferri scheletriti. Ma i lavori al palazzetto Parini, assicura l’assessore Maurizio Cattaneo, «piano piano, ma proseguono». E negli ultimi giorni si sono visti uomini e materiali, il che dovrebbe rassicurare.

Il palazzetto Parini, dove nel 1956 la Pallacanestro Cantù ebbe la sua prima casa, è un cantiere da due anni, e si pensava di essere arrivati alla conclusione quantomeno della prima parte dei lavori per l’efficientamento energetico, il che significherebbe cominciare a permettere un utilizzo della struttura almeno per gli allenamenti.

Ma al momento non ci sono date per la riapertura nemmeno parziale. La colpa, dopo un ricorso in tribunale, il Covid, e anche problemi strutturali emersi durante gli interventi, stavolta è delle materie prime, con costi in rialzo e difficoltà di reperimento.

Il cedimento durante i lavori

Tanto che la questione è stata portata anche in consiglio comunale da Vincenzo Latorraca , consigliere del gruppo costituito da Partito Democratico, Unire Cantù e Cantù con Noi, chiedendo alla giunta di riferire davanti all’assemblea spiegando i motivi di questi ritardi, altrimenti presenteranno un’interrogazione. Durante l’esecuzione dei lavori si è verificato un cedimento strutturale che ha evidenziato una serie di carenze nel sistema di smaltimento delle acque meteoriche.

Per questo si è reso necessario intervenire per la messa in sicurezza dell’area con interventi in variante, modifiche non prevedibili al momento della redazione del progetto. A causa di questi inconvenienti e di lavori di integrazione degli impianti sono state concesse via via alcune proroghe sul termine dei lavori, fissato infine per lo scorso 12 dicembre. Quindi sono già quasi otto i mesi di ritardo. Il problema maggiore, oggi, è la difficoltà di reperimento dei principali materiali da costruzione, e l’incremento dei prezzi d’acquisto, che ha creato una grave incertezza.

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«Segnali positivi»

Il cantiere però, rassicura l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Cattaneo, non è fermo: «Lo scorso fine settimana ho visto che c’erano operai al lavoro e in buon numero – dice – inoltre sono state consegnate attrezzature per la parte termina per 100mila euro di valore. Mi sembra che si tratti di un segnale positivo».

Bancali che erano visibili, nell’area tra il palazzetto e il municipio, apparecchiature per il trattamento dell’aria negli ambienti chiusi. La stessa impresa ha tutto l’interesse a terminare i lavoro quanto prima, dato che, scaduti i termini per la consegna in dicembre, dovrà pagare le penali previste dal contratto d’appalto.

Penali calcolate in misura giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale, fino a un massimo del 10% del totale, su un importo contrattuale di 1milione e 300mila euro. Attualmente sono in corso di ultimazione i lavori di consolidamento strutturale della parete nord, indispensabili per completare la copertura.

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