Proteste degli utenti di Asf a Cantù. Da lunedì saltate 70 corse al giorno

Il caso Problemi sulle linee C50 e C52, ma anche C81 e C86. Segnalate indisponibilità e malattie. L’azienda: «Indennità raddoppiate, ma la storia si ripete». I sindacati: «Non è sciopero bianco»

Cantù

Quasi 300 corse saltate dall’inizio della settimana al deposito Asf di Cantù: in media, da lunedì ad oggi, sono infatti circa 70 al giorno - si arriverebbe quindi a un totale di circa 280 - le corse previste ma non effettuate dai bus del trasporto pubblico, che hanno colpito soprattutto il C50 Como-Cantù, il C52 Como-Intimiano-Cantù ma anche il C86 Cantù-Brenna-Anzano-Erba e il C81 Cantù-Mariano-Perticato.

A rimetterci: chi usa il bus per andare e tornare dal lavoro o da scuola, soprattutto nel pomeriggio. Gli autisti, stanchi dei carichi di lavoro, non stanno più effettuando straordinari. E non manca nemmeno qualche malattia. Per i sindacati: il personale è insufficiente e non ci sono condizioni sostenibili di lavoro. Per Asf: gli aumenti non sono mancati e oggi è previsto un incontro tra le parti.

«Stop agli straordinari»

Numerose le testimonianze che si possono riscontrare via social. Emblematico il caso di Cristina Tettamanzi, contattata da La Provincia. «Difficile saper dire tutte le corse che stanno saltando, lunedì ne sono saltate tre del C50 in partenza da Como: 17.10, 17.30 e 17.50. Anche il C52 non è passato - dice - Io per andare da Cantù a Como pago 62 euro al mese di abbonamento. Avevo un appuntamento alle 18.30: sono rimasta un’ora alla fermata. È dovuto passare mio marito e all’appuntamento sono arrivata in ritardo».

Sui social gira una specie di rivendicazione anonima che sembra scritta da un autista: «Saltano le corse perché non stiamo facendo più nessun straordinario - si legge - Dati certi: oggi saltate 85 corse e domani (ieri, ndr) saltano quasi 100 corse solo nel deposito di Cantù». Una forma di sciopero bianco?

Per Roberto Ferrara, segretario generale Filt Cgil Como: «Le organizzazioni sindacali non hanno indetto alcuno sciopero bianco e agiscono nel rispetto della normativa. L’insoddisfazione delle lavoratrici e dei lavoratori va guardata in modo costruttivo: non vivono condizioni di lavoro sostenibili. Un’azienda non può reggersi sulla disponibilità a fare continuamente straordinari. Ci siamo resi disponibili a contrattare. Chiaro è che l’azienda deve metterci il suo impegno così come noi mettiamo il nostro a servizio anche di cittadine e cittadini che si spostano».

La replica di Asf

Come comunica Asf - dell’azienda, il presidente è Guido Martinelli e l’amministratore delegato è Massimo Bertazzoli - attraverso l’ufficio stampa: «La storia purtroppo si ripete, a distanza di pochi mesi. A seguito degli scioperi selvaggi risalenti a febbraio 2024, la trattativa successiva ha portato un aumento del valore del ticket a 9 euro a favore degli autisti e al raddoppio dell’indennità di presenza giornaliera, da 2,7 euro a 5 euro. Inoltre nel medesimo accordo, l’azienda si è fatta carico del rinnovo di tutte le patenti dei conducenti, raddoppiato l’indennità di straordinario e revocato la richiesta di rimborso per sinistri in guida. Un mese fa, gli autisti hanno anche ottenuto, a livello nazionale, un aumento di 100 euro per il 2025 e di ulteriori 100 euro per il 2026».

«Tutto questo - conclude Asf Autolinee - per dire che queste modalità di “contrattazione” appaiono quantomeno al di fuori delle regole della normale dialettica azienda-sindacato. In ogni caso, domani (oggi, ndr) l’azienda incontrerà le parti sociali per discutere delle loro rivendicazioni».

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