Quindici canturini isolati in Val di Fassa. Don Andrea Cattaneo: «Ci è andata bene»

Maltempo Il gruppo è ospite di una struttura che l’altra notte è stata intrappolata nel fango. Il racconto: «Sono scese due impressionanti colate, l’albergo è rimasto in mezzo. Stiamo bene»

Nel pomeriggio i torrenti erano in secca, a causa della siccità. Ma sono bastate poche ore di intensi temporali in Val di Fassa, in Trentino, per farli esondare e causare smottamenti e frane. Tanto che nella notte tra venerdì e sabato la struttura Soggiorno Dolomiti di Campestrin, di proprietà del collegio Rotondi di Gorla Minore, in provincia di Varese, dove si trovano anche una quindicina di canturini in vacanza, è rimasta isolata. Una nottata molto difficile, ma tutti stanno bene, ha rassicurato don Andrea Cattaneo, rettore del collegio e presidente dell’Associazione Casa Famiglia Ballerini, che accoglie i padri separati in via Mazzini.

E già ieri mattina le strade erano tornate percorribili, anche se a senso unico alternato per via dei detriti finiti sulla carreggiata. Circa un centinaio di persone, tra turisti e residenti, sono state evacuate da alberghi e abitazioni in Val di Fassa, soprattutto nella zona di Vigo di Fassa,dove si è abbattuta una bomba d’acqua. Gli sfollati hanno trascorso la notte nel centro della Protezione civile e nelle palestre vicine. Il Soggiorno Dolomiti si trova a Campestrin, a tre chilometri da Campitello e cinque da Canazei, una struttura con 50 camere. In questi giorni ospita 138 persone, famiglie e ragazzi provenienti dalla provincia di Varese, ma anche da parrocchie di Milano e una quindicina di canturini, portati lì dalla bellezza del luogo e dalla conoscenza di don Andrea. Già martedì, racconta, si era avuto un temporale, ma senza gravi conseguenze. Poi venerdì è tornata la pioggia, stavolta con una violenza inaspettata.

«Siamo a 1.400 metri – dice don Andrea – eppure nel pomeriggio c’erano 32 gradi, una cosa mai vista prima. Nella notte ci siamo ritrovati isolati a causa di due colate di fango, una a nord dell’albergo, circa 200 metri prima, l’altra a sud, 300 metri dopo. In condizioni simili, possiamo dire di essere stati davvero fortunati». Immediatamente si è messa in moto la macchina per la gestione dell’emergenza, e grazie al lavoro dei vigili del fuoco e della Protezione civile la situazione è tornata in breve sotto controllo.

«Un plauso al Trentino Alto Aidge – prosegue – i soccorsi sono stati davvero straordinari. I vigili del fuoco sono arrivati da noi e con delle pompe hanno aspirato l’acqua. Fortunatamente abbiamo avuto danni contenuti, si è allagata la parte bassa della struttura, dove si trovano la cappella, il soggiorno e i magazzini». La notte è stata lunga, svegli per monitorare cosa stesse accadendo, e si è data ospitalità a chi non poteva raggiungere la propria destinazione a causa delle strade interrotte.

«Sensazione terribile»

Perché, ammette don Andrea, «è una sensazione terribile quando senti quelle pietre che rotolano e non sai da che parte arrivino». Il mattino dopo, ieri, la circolazione è ripresa, ma l’allarme non era ancora rientrato, perché le previsioni davano altre precipitazioni. «Oggi (ieri per chi legge) – continua il rettore del Rotondi – abbiamo fatto pulizia e ci stiamo preparando ad affrontare ancora la pioggia, per essere pronti, riempiendo sacchi di sabbia da mettere davanti alle porte».

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