Cronaca / Cantù - Mariano
Domenica 24 Novembre 2024
Sant’Ambrogio si potrà affittare: per mostre e anche matrimoni
Cantù L’ex chiesa nel cuore della città verrà inserita negli immobili disponibili per i privati. L’assessore Cattaneo: «Questo è uno spazio davvero unico, ogni evento è stato un successo»
E’ uno spazio difficile ma indiscutibilmente affascinante la ex chiesa della Trasfigurazione. Che ha attraversato tante vite, e altre ancora potrebbe sperimentarne, facendosi spazio espositivo, set cinematografico, scenografia per servizi fotografici o persino cornice per matrimoni.
L’Amministrazione vuole risolvere il nodo di questa incompiuta nel cuore della città, recuperando anche il primo piano, che oggi è un cantiere, ma per il momento gli sforzi sono concentrati su Villa Calvi, sul progetto del Museo del Mobile e del Merletto, il MoMe. Sant’Ambrogio, però, questa l’intenzione, verrà inserita nell’elenco degli immobili comunali che è possibile affittare. E gli usi, in questo caso, potrebbero essere davvero tanti. L’amministrazione attende l’esito della seconda fase del Bando Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo, per sapere se riuscirà a ottenere il decisivo contributo da 3 milioni di euro per realizzare il MoMe.
Il che significherebbe poi, entro la prossima primavera, avviare i lavori per la riqualificazione di Villa Calvi. Proprio per questo nell’ultima seduta di consiglio è stata approvata una una variazione di bilancio che prevede l’accensione di un mutuo da 1 milione e 800mila euro con Cassa Depositi e Prestiti, per fornire a Fondazione Cariplo la concretezza dell’iniziativa. La prima fase comprenderà l’ex municipio e il Melotti, la seconda Sant’Ambrogio, che quindi, come hanno puntualizzato il sindaco Alice Galbiati e il vice Valeriano Maspero alle critiche delle opposizioni, che accusano l’amministrazione di aver stralciato la ex chiesa di piazza Marconi dal bilancio, gli interventi – importanti – sono posticipati.
Ma non accantonati, assicura l’assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Cattaneo: «Stiamo già utilizzando Sant’Ambrogio organizzandovi parecchi eventi. Ma senza dubbio bisognerà affrontare le prime valutazioni per arrivare a rendere fruibile anche il primo piano, la salita agli affreschi. Le opere sono incomplete e non collaudate, quindi occorrerà intervenire per poter aprire anche questa parte».
Il piano terra è disponibile: «La nostra volontà – conferma – nelle prossime settimane, è inserire Sant’Ambrogio nell’elenco degli immobili che è possibile affittare da parte dei privati. Lo spazio è davvero unico, e ogni volta che abbiamo organizzato un appuntamento qui ha avuto un grande successo, basti pensare al Festival del Legno».
Eventi culturali, concerti. Persino matrimoni, perché no. «Certo – dice – perché no. A maggior ragione nel momento in cui, aperto il cantiere per il recupero, non sarà disponibile Villa Calvi». Quello custodito delle secentesche mura della ex chiesa della Trasfigurazione è un luogo bello e impossibile, che dopo la soppressione dell’istituzione religiosa nel 1784 è stato segnato dagli utilizzi i più disparati. Caserma, un deposito militare, botteghe. E le pareti di cemento grezzo che accolgono nel mezzo della navata raccontano di quando, nei decenni in cui l’edifico fu abbandonato, qui si insediarono a vivere delle famiglie. Per precisa volontà del curatore dell’intervento di recupero, Marco Dezzi Bardeschi, le cicatrici che raccontano questo burrascoso passato non sono state cancellate, ma conservate. Restano tubi, rubinetti, finestre aperte senza apparente logica. Persino la fuliggine nei camini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA