Scintille alla festa del 25 Aprile. Il sindaco: «Non è solo dell’Anpi»

Mariano Comense Partigiani contro il Comune per la mancata adesione al Comitato per gli 80 anni della Liberazione

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Mariano Comense

La festa della Liberazione accende di nuovo scintille tra il Comune e l’associazione dei partigiani a Mariano.

Perché la mancata adesione della giunta guidata da Giovanni Alberti al “Comitato per gli 80 anni della Liberazione” promosso dall’Anpi è diventato tema di scontro, ieri mattina, tra le due parti che si sono risposte a distanza nelle due tappe del corteo che da sempre ospitano i loro interventi: sotto la targa dei caduti civili posta in piazza Roma quello di Giuseppe Passerini, membro del direttivo del gruppo che trova il suo simbolo nel papavero rosso, quello del primo cittadino, invece, davanti al Monumento ai Caduti.

«Il 25 aprile oltre a segnare la fine della Seconda Guerra Mondiale, come scritto nel manifesto del Comune, segna la fine del fascismo – ha esordito Passerini –. Dispiace che la terza città della Provincia di Como non abbia aderito al Comitato per gli 80 anni della Liberazione perché sarebbe stata una decisione istituzionalmente importante».

Queste le parole scelte da Passerini rispetto alla posizione più conciliatoria del presidente della sezione cittadina dell’Anpi, Antonio Conte. «L’antifascismo dovrebbe essere patrimonio di tutti e di tutte le istituzioni poiché fondate sulla Costituzioni antifascista. Sicuramente sarebbero stati più onorati i civili marianesi, i partigiani e tutti coloro discriminati in forme diverse, deportati, assassinati».

Alle prime scintille sul posto tra sindaco e Anpi è seguita poi la risposta del primo cittadino davanti al Monumento ai Caduti. In chiusura del suo discorso che ha condannato la «disumana strage nazifascista»

Alberti ha aggiunto: «Il 25 aprile è una ricorrenza fondante per l’Italia, la festa della pace, della libertà ritrovata, quella pace e libertà che trovando radici nella resistenza del popolo hanno prodotto la Costituzione repubblicana in cui tutti possono riconoscersi. Non è con i comitati che si dà valore al sacrificio di molti uomini e donne, che si dà il significato a questa giornata. Non è con discorsi divisivi, come quello appena sentito, che si aiuta ad affrontare la memoria dei caduti marianesi. Il 25 aprile non è la festa solo dell’Anpi ma è la festa del tricolore e quindi è la festa di tutti».

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