Sexy shop vicino alla chiesa, è polemica: «Uno sfregio»

Cantù Ha aperto sabato in via Corbetta, a poca distanza da San Teodoro. Caldera (Pd): «Scelta infelice». L’assessore Girgi: «Meglio collocato altrove»

Un sexy shop aperto a una cinquantina di metri dalla chiesa di San Teodoro. Per qualche esponente sia della maggioranza che della minoranza consiliare: una distanza che viene considerata troppo vicina ad un luogo di culto. Tant’è che, tra i consiglieri, c’è chi chiede di approfondire l’argomento. Il titolare dell’attività si difende ricordando che è tutto a norma di legge. Niente film: si venderanno oggetti e indumenti a tema.

Si tratta di un negozio che a Cantù ancora non c’era. O meglio: un tentativo, anni fa, era stato fatto in via Alciato. Ora c’è chi ha deciso di provare a proporsi a due passi da piazza Garibaldi, al civico 4 di via Corbetta.

Vetri scuri e logo discreto

Come è stato fatto notare: a poche decine di metri dal sagrato della basilica di San Teodoro. E esattamente a fianco del Quadrilatero, l’edificio che la comunità pastorale San Vincenzo intende ristrutturare - vendendo l’ex oratorio di San Teodoro - per realizzare un polo di servizi caritativi: la sede del Centro di Ascolto decanale Caritas; il guardaroba Caritas; un centro diurno per persone sole: anziani; e una decina di posti o anche meno per l’housing sociale, per dare un tetto a famiglie o persone in emergenza abitativa. Vetri scuri, logo discreto sulla vetrina. L’inaugurazione è avvenuta sabato pomeriggio. Presente in negozio un’ospite del settore.

«La notizia di questa apertura mi ha lasciato abbastanza esterrefatto - il commento, nella giornata di sabato pomeriggio, di Luigi Caldera, consigliere comunale Pd, impegnato in passato anche nel consiglio pastorale - Sarà importante a mio avviso che tutte le forze del Consiglio comunale condividano l’impegno dell’amministrazione a fare tutto quello che è possibile per evitare quello che mi sembra uno sfregio. Che avviene in tempi in cui c’è chi parla di difesa dell’identità. Speriamo che si possa intervenire in qualche modo». Come viene riferito dal Comune, tutto però avviene secondo norma: «Approfondiremo», dice Caldera.

«La legge gli permette di aprire»

Nella mattinata del giorno inaugurale, l’assessore alle attività economiche Isabella Girgi ha affermato di essere stata informata dell’apertura del sexy shop direttamente dai tecnici del municipio. «Dell’apertura, l’ho saputo il giorno prima dagli uffici. Per quanto mi riguarda, sarebbe stata di certo preferibile una collocazione diversa - dice Girgi, Lega - Ma non ci sono vincoli: la legge permette di aprire».

Ieri pomeriggio, nella domenica di chiusura, il titolare de L’Amour Toujours - questo il nome dell’attività - Fabio Stippelli, contattato da La Provincia, ha potuto fornire il proprio punto di vista.

«Non c’è niente di male, anzi spero proprio che cambi la visione su questo genere di attività. Come è andata l’inaugurazione sabato? Discretamente. A dire il vero mi aspettavo più gente. Non vendiamo film, ma oggetti e indumenti intimi. Puntiamo sulla sensualità. Siamo aperti in settimana a orario continuato, durante la giornata, ma mi sto informando per aprire di sera: vedo che in piazza c’è movimento».

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