La giunta punta sulla sicurezza, ma è polemica: «Cantù militarizzata»

Cantù In consiglio comunale confermati investimenti su Polizia locale e videosorveglianza. Ape (Dem): «Più agenti miglioreranno le cose? Dubito, si deve tornare a parlare di prevenzione»

Sicurezza e decoro al primo posto, per ridare smalto alla città. Poi l’occasione unica per realizzare il Museo del Mobile e del Merletto, l’avvio della costruzione dell’Arena del basket, la Canturina bis, il destino del comparto De Amicis, il lavoro con associazioni e parrocchie per contrastare il disagio giovanile, la tutela dei negozi di vicinato.

Le linee di mandato

Le linee politiche del secondo mandato del sindaco Alice Galbiati sono queste, presentate lunedì sera in consiglio comunale con il Documento Unico di Programmazione. Linee intrise di ideologia, secondo le opposizioni, secondo le quali si rischia di utilizzare il tema della sicurezza come strumento di propaganda, militarizzando la città senza risolverne i problemi. Così come non è piaciuto che la maggioranza di centrodestra parli di «impegno teso a diffondere un clima di rispetto nei confronti della famiglia naturale». Non certo il sostegno al sociale, il problema, ma quell’aggettivo, divisivo secondo il centrosinistra: «Mi pare necessario – le parole di Allegra Cangi del Pd – che ci definiate quali siano per voi le famiglie innaturali, artificiali, non normali e ci chiariate quale ufficio o commissione avrà titolo per discriminare le famiglie non naturali».

La presentazione delle linee di mandato e del Dup 2025-2027 è stata lunga e articolata, e ogni assessore è entrato nel dettaglio delle previsioni progettuali di propria pertinenza.

«Cantù – ha bisogno di cambiare passo – ha sottolineato il sindaco Galbiati – dal punto di vista del decoro e dell’igiene urbana». La sicurezza, ha ribadito avrà ancora un peso primario, così come la diffusione della cultura della legalità, e l’assessore Maurizio Cattaneo ha confermato la volontà di proseguire con un approccio integrato, la sinergia tra polizia locale e forze dell’ordine, oltre all’incremento dei pattugliamenti, il potenziamento della videosorveglianza. E di pochi giorni fa è l’avvio della sperimentazione dell’uso del taser.

Antonio Pagani del Pd si è chiesto come mai una giunta in continuità, espressione della parte politica che guida Cantù da trent’anni, parli della necessità di porre uno stop al degrado «mi sembrano affermazioni che si adattano più a un gruppo di esordienti».

«Uno Stato di Polizia»

Francesco Ape, sempre del gruppo dem, condivide la preoccupazione per la sicurezza e quindi il sostegno alle forze dell’ordine. Ma non come questa idea viene attuata: «Io credo che enfatizzare uno Stato di polizia non serva a risolvere i problemi. Siete davvero convinti che un sempre maggior numero di agenti possa accrescere la sicurezza? E’ come mettere una benda su una ferita che sanguina. Dobbiamo tornare a parlare di prevenzione».

Critico anche sull’utilizzo del taser, il cui potenziale offensivo ritiene venga sottovalutato.

Anche Cecilia Volontè di Cantù Civica parla di rischio di «sicurezza tesa a militarizzare il territorio. Un’immagine cupa e triste, a fronte di un messaggio dell’amministrazione che invece dovrebbe infondere speranza e volere il meglio per i cittadini». L’assessore Cattaneo ha rivendicato le scelte politiche operate e i risultati raggiunti. Il capogruppo di Forza Italia Umberto Cappelletti, rivolgendosi alle opposizioni, ha detto che i loro interventi «mi hanno fatto capire perché io devo stare seduto da questa parte. E’ vero, proponiamo un programma ideologico, che vuol dire relativo alle idee»

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