Sindaco allo scoperto: «Ricandidarmi? Sono a disposizione»

Cantù Alice Galbiati traccia il bilancio da primo cittadino uscente: «Il 2023? Anno complicato sul fronte sociale»

Fine dell’anno, tempo di bilanci. Stavolta, anche di bilanci di mandato, con le elezioni che ormai non sono più così lontane all’orizzonte, a giugno. Tempo quindi di campagna elettorale, che, in queste prime battute, appare molto più elettrica nella stessa casa di un centrodestra dato più che mai per favorito, che in opposizione agli avversari. Il sindaco Alice Galbiati, finora, non s’è mai sbilanciata, ha osservato gli altri agitarsi, dichiarare, accusare, senza fare un plissé. D’altronde glielo dice sempre anche il marito Vincenzo che, vista da fuori, rischia di apparire un po’ altera. Si sente sindaco, avvocato, mamma. Poco politica, più amministratrice di una città che vorrebbe lasciare migliore alla figlia. Per questo, aprendosi per la prima volta sull’ipotesi di una ricandidatura che apparirebbe persino naturale, conferma di avere dato la propria disponibilità per un secondo mandato, anche «per senso di responsabilità verso i cittadini». Di progetti, sulla scrivania, ce ne sono tanti.

Siamo alla fine di dicembre, traccia il bilancio dell’anno o già quello del mandato?

Per ora quello dell’anno, ci sono ancora mesi davanti a noi e tanto da fare e lavoreremo fino all’ultimo giorno.

Il 2023 ha segnato il pieno ritorno alla normalità, archiviato il Covid

È stato comunque un anno complicato, che ci ha visto alle prese con l’aumento dei prezzi, abbiamo risentito tutti delle guerre in corso in Ucraina e a Gaza, e poi l’onda lunga della stessa pandemia, soprattutto per quanto riguarda i servizi sociali, che stanno subendo una pressione crescente e costante. C’è un aumento delle richieste d’aiuto, anche da parte di canturini.

Chiusa l’emergenza sanitaria si apre quella sociale?

Il trend della domanda è in crescita, sicuramente si tratta di un elemento rispetto al quale avere grande attenzione, anche perché non sappiamo quanto tempo occorrerà per invertire questa tendenza.

E’ stato un anno fruttuoso, dal punto di vista amministrativo?

Con il senno di poi si può sempre fare meglio. Ci sono però molti cantieri aperti o in procinto di esserlo. Parlo dell’Arena del Basket, della ciclabile di Cantù Asnago, quella di Fecchio, il rifacimento delle fognature a Vighizzolo, il parco di Villa Argenti. Tanti punti strategici per la nostra città.

Per l’Arena, che i canturini chiameranno sempre “il palazzetto”, si è arrivati a un traguardo importante. Una bella soddisfazione?

La soddisfazione per adesso è amministrativa, per avere affrontato questo procedimento non facilissimo e per avere avuto il coraggio di farlo, nonostante più di qualcuno mi sconsigliasse di intraprenderlo.

Anche sul fronte del comparto De Amicis, qualcosa si muove.

Un’altra partita importantissima. Il dialogo, non l’abbiamo nascosto, non è semplice. Ognuno fa la propria parte, il Comune persegue l’interesse pubblico, l’interventore, legittimamente, quello economico. Portiamo avanti la partita con la dovuta oculatezza, la fretta non ci deve guidare. La politica ha posto i propri paletti, il confronto tecnico continua.

Non tutto è filato per il meglio, vedi il cantiere del palazzetto Parini, resuscitato alla vigilia di Natale. Ci si può aspettare un miracolo?

Credo che la nostra presa di posizione forte sia servita, era necessaria ed era il momento. Però la proceduta di risoluzione del contratto rimane aperta.

Cosa avrebbe voluto realizzare ma non è stato possibile?

Avrei voluto affrontare prima la variante generale al piano di governo del territorio, ma la pandemia ha reso necessario impegnare in altro modo le risorse e alcune priorità sono state rinviate.

La priorità di cui si parla, politicamente, è ora sapere se si ricandiderà o meno.

In questi anni ho cercato di tenere un profilo basso e di lavorare al meglio, pur con le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Ci sono tanti progetti da completare, altri embrionali, altri ancora nel cassetto. Mi sembra “doveroso” mettere a disposizione competenze ed esperienze acquisite. Detto questo, faccio parte di una squadra e ne condivido valori e regole.

L’ha amareggiata il fatto che la sua ricandidatura non sia un passaggio naturale, come di solito accade?

No. Fa parte del gioco.

Sarà una campagna elettorale agguerrita, alle prese con il fuoco amico?

In tutti i partiti del centrodestra ci sono persone che stimo. Ad esempio mi ha fatto piacere il recente apprezzamento del coordinatore di Forza Italia Gaddi, col quale c’è reciproca stima. Come detto si gioca di squadra e la coalizione è una squadra allargata.

Una critica che le viene mossa, spesso, è quella di apparire un po’ freddina.

Ricordo, e lo ricordo con affetto, che Enzo Marelli mi aveva definita “algida”. Non è desiderio di mantenere le distanze, ma carattere e formazione. Chi mi conosce lo sa bene. Infatti mio marito - che mi supporta e sopporta in questa avventura - mi sprona a mostrarmi per quella che sono davvero. Non è facile essere una giovane donna in questo mondo.

Che augurio vuole fare ai canturini per il nuovo anno?

Auguro loro di iniziare l’anno con fiducia. Fiducia nell’anno che verrà, nel fatto che le cose possano sempre migliorare.

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