Spedizione punitiva: difende l’amico e gli spaccano il braccio

Figino Serenza Quattro minorenni di notte in via Crocifisso per picchiare un ragazzo. Lo scontro per motivi sentimentali

Figino Serenza

L’amico è vittima di una spedizione punitiva, lui interviene per aiutarlo, ma ha la peggio: viene picchiato brutalmente riportando la frattura di un avambraccio.

Saranno i carabinieri della compagnia di Cantù a fare luce su quanto accaduto nella notte tra gli scorsi sabato 12 e domenica 13 nella centralissima via Crocifisso, dove un gruppo di quattro ragazzi, tutti minorenni, avrebbe aggredito prima un loro coetaneo e poi il ventenne che ha riportato la frattura. All’origine ci sarebbero questioni personali, forse una discussione nata per una ragazza contesa. I quattro avrebbero dato appuntamento al “rivale” alle 3 del mattino per un chiarimento. Il confronto in strada però sarebbe subito degenerato. Dalla parole si è passati ai fatti: spintoni, schiaffi, pugni.

Il pestaggio in strada

Il ventenne, vedendo l’amico in difficoltà, si è frapposto tra lui e gli aggressori nel tentativo di portare pace, di chiudere la vicenda senza farsi troppo male. In tre inizialmente l’avrebbero “soltanto” spintonato e allontanato, lui ha impugnato lo smartphone per chiedere aiuto al 112, ma non è nemmeno riuscito a comporre il numero: è stato colpito da uno di loro sul braccio sinistro con un tubo di ferro. Rovinato al suolo, impossibilitato a difendersi, è stato preso a calci, pugni, persino minacciato. Al nostro giornale racconta: «Mi dicevano di non fare denuncia, di non dire nulla, di stare zitto, altrimenti sarebbe stato peggio per me e per il mio amico».

La furia dei colpi ricevuti lo avrebbe addirittura lentamente spinto lontano dal luogo dell’aggressione. Quando i quattro se ne sono finalmente andati, probabilmente paghi, l’amico ha chiesto aiuto al 112. In posto sono intervenuti un’ambulanza e i carabinieri. Il ventenne ferito: «In quel momento non capivo più nulla. Avevo l’avambraccio spezzato, il dolore era molto forte, insopportabile. L’ultimo ricordo è di me dentro l’ambulanza. Nell’immediato non sono riuscito a dire nulla ai carabinieri. Stavo troppo male».

Prognosi di 30 giorni

È stato trasportato all’ospedale di Desio. I medici gli hanno subito diagnosticato la frattura all’avambraccio sinistro prodigandosi nelle cure e per alleviargli il dolore. «Sono stato dimesso alle 10 del mattino con una prognosi di 30 giorni, ma penso che la vicenda andrà ancora per le lunghe». Le conseguenze potrebbero infatti non finire qui. «La frattura è scomposta, molto probabilmente dovrò essere persino operato».

Nella tarda mattinata di domenica 13 si è presentato alla caserma dei carabinieri di Mariano Comense a sporgere denuncia.

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