Stop all’oratorio nella parrocchia di San Teodoro: «Pochi i giovani e costi troppo alti». La struttura diventerà un “polo di carità”

Cantù Don Fidelmo Xodo e don Paolo Confalonieri spiegano una decisione sofferta: «Negli ultimi anni la partecipazione è calata, la struttura accoglierà attività caritative e sociali»

Nelle ultime settimane la voce si era già sparsa in città e in particolare tra chi prende parte più attivamente alla vita della comunità cristiana, ma adesso la notizia è ufficiale: l’oratorio di san Teodoro smetterà di essere un oratorio. La momentanea chiusura della struttura, che si renderà effettiva per tutti i canturini con lo stop alle tipiche attività dell’oratorio estivo a partire da giugno, non implica però una vendita o cessione dell’edificio che anzi sarà poi riaperto come “polo di carità”.

Il progetto

Il progetto del consiglio pastorale prevede infatti di rendere quello che ormai può essere chiamato “ex oratorio” un luogo dove raccogliere le attività caritative e sociali della comunità. Certo è però che, mentre una storia comincia, ce n’è anche una che finisce.

A San Teodoro tanti canturini hanno vissuto momenti importanti della loro giovinezza e il saluto all’oratorio che li ha visti crescere non è facile. «È evidente - spiega don Fidelmo Xodo, prevosto responsabile della comunità - che in questi ultimi anni, soprattutto dalla pandemia in poi, la crescente secolarizzazione, la crisi demografica e altre contingenze hanno portato a una diminuzione della partecipazione alla vita della Chiesa, sia per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche sia per la frequenza agli oratori».

Il minor numero di giovani presenti negli spazi comunitari unito al fatto che, date le condizioni storiche ed economiche in cui si trova la comunità, non è possibile pensare di ristrutturare l’oratorio ha portato alla decisione di concentrare le attività estive nei due oratori di San Michele e di San Paolo, rispettivamente per le elementari e per le medie. Invece gli oratori di San Carlo e di San Leonardo continueranno a funzionare regolarmente.

La decisione, come spiega don Fidelmo, è stata presa tutt’altro che a cuor leggero ed è legata soprattutto alle grandi crisi che attraversano il paese e la Chiesa stessa in questo periodo. «La riflessione sul futuro della nostra comunità non può non tenere conto anche dei luoghi e quindi delle strutture, che sono numerose e necessitano un enorme sforzo economico per il loro mantenimento».

La rinnovata veste con cui la struttura di san Teodoro si offrirà alla comunità comporterà dei cambiamenti anche nell’organizzazione delle attività interne. «Dal prossimo anno pastorale il primo anno di catechismo dell’iniziazione cristiana per le parrocchie del centro assumerà un aspetto più comunitario, concentrandosi sui due oratori di San Michele e di San Paolo.».

Nelle prossime settimane sarò presentato in maniera precisa il progetto che coinvolgerà i giovani e i giovanissimi , ai quali peraltro l’annuncio della chiusura di San Teodoro alle attività oratoriali era già stato fatto.

«Passo importante»

«Abbiamo condiviso questa decisione difficile con tutti coloro che si impegnano all’interno della comunità - spiega don Paolo Confalonieri, responsabile della pastorale giovanile - perché crediamo che questo passo importante debba essere fatto insieme. Non è una fine però, semmai un nuovo inizio, come il periodo pasquale ci suggerisce e dobbiamo affrontarlo insieme, come comunità per scoprire cosa ci riserva il futuro».

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