Cronaca / Cantù - Mariano
Sabato 23 Novembre 2024
Uno striscione comparso nella notte con la scritta: «Moschea? Cantù dice no!»
Cantù Affisso di fronte al capannone di via Milano. Il consigliere Bourass: «Preoccupante. In città si vive un brutto clima» Affisso di fronte al capannone di via Milano. Il consigliere Bourass: «Preoccupante. In città si vive un brutto clima»
Sono arrivati a tarda ora, giovedì, al capannone di proprietà dell’associazione islamica Assalam, e hanno affisso al cancello d’ingresso uno striscione con una scritta inequivocabile: “Moschea. Cantù dice no!”. Episodio che, sottolinea Omar Bourass, consigliere comunale di Cantù Civica e portavoce del sodalizio «preoccupa e testimonia un brutto clima in città».
E’ di una ventina di giorni fa la sentenza del Tar che impone al Comune di rilasciare il permesso di costruire che consentirà ad Assalam di pregare nell’immobile entro 30 giorni. Sentenza che l’amministrazione ha impugnato ancora una volta.
«Un nostro vicino – dice Bourass – ci ha detto che alcune persone avevano affisso quello struscione, che lui ha strappato. Ho controllato la telecamere di videosorveglianza, e ho visto che attorno alle 22.30 tre o quattro persone sono scese da un’auto e si sono avvicinate al cancello per appenderlo, poi sono scappati».
Da parte di Francesca Somaini, segretaria de circolo Pd di Cantù, arriva la solidarietà all’associazione: «Si tratta di un atto di intimidazione che offende i valori di convivenza civile e il principio di libertà religiosa sancito dalla nostra Costituzione. Un gesto di codardia, che va fermamente condannato e contrastato con l’impegno democratico di tutta la comunità cittadina. Invitiamo tutte le forze sociali e politiche di Cantù, inclusa l’amministrazione comunale, a prendere una posizione netta e chiara».
Anche l’Anpi di Cantù-Mariano parla di «atto vergognoso, intimidatorio e di codardia. La situazione richiede impegno e vigilanza democratica di tutti gli antifascisti. Ci attendiamo una ferma presa di distanza e condanna da parte di tutte le forze sociali e politiche cittadine»
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