Venerdì il primo Consiglio: «A brevissimo ci sarà la nuova giunta»

Cantù Tra una settimana la seduta con il giuramento del sindaco riconfermato Galbiati. Giorni di consultazioni per la squadra

Una certezza, almeno sui tempi, adesso c’è: tempo una settimana e la giunta verrà resa pubblica. Venerdì alle 20.30 è in programma la seduta d’insediamento del nuovo consiglio comunale ancora guidato dal sindaco Alice Galbiati, che come vice avrà il meloniano Valeriano Maspero. Le notizia sicure, al momento, si fermano qua, perché la formazione dell’esecutivo non è ancora ufficializzata. Rappresentanze e nomi che si rincorrono portano ad almeno nove casacche da assegnare, ma i posti disponili sono otto. Quindi un’altra certezza, almeno in via ufficiosa, è che qualcuno comincerà il mandato masticando amaro.

L’esordio

La prima seduta del nuovo consiglio comunale è fissata per venerdì, il 28, alle 20.30 nell’aula magna delle scuole medie Pellegrino Tibaldi in via Manzoni. Il salone dei consegni è ancora chiuso per lavori, e serviva uno spazio adatto alla partecipazione di pubblico. All’ordine del giorno, oltre al giuramento del sindaco Galbiati, c’è la votazione del presidente e del vicepresidente del consiglio. E l’annuncio della giunta, che porta con sé anche la surroga dei consiglieri che, entrando nell’esecutivo, verranno sostituiti dai primi non eletti.

Sono quindi giorni di consultazioni, con le delegazioni politiche, per trovare una soluzione che non scontenti nessuno, visto che il centrodestra, animato per tutto lo scorso mandato da fratture furibonde, s’era appena ricompattato. Serve diplomazia, per garantire a tutti equo riconoscimento per il proprio successo in termini elettorali. Ma qualcuno dovrà fare un passo indietro. O glielo faranno fare. Sulla base della legge 42 del 2012 Cantù può avere al massimo sette assessori più il sindaco. Un ottavo ruolo disponibile è la presidenza del consiglio comunale. La Lega, oggi, anche se non più in cima all’onda del 40% del 2019, resta partito di maggioranza relativa.

La certezza

L’unico nome già certo per la giunta è quello del meloniano Valeriano Maspero di Fratelli d’Italia, designato dagli accordi politici vicesindaco da prima del voto. Già nello scorso mandato venne dato come molto papabile alla Cultura, potrebbe essere la volta buona.

A Fratelli d’Italia, stando alle speculazioni da campagna elettorale, sarebbe stato garantito anche il Bilancio. L’Urbanistica, finora, è rimasta al sindaco. Ma nulla vieta che le cose possano cambiare. Scorrendo le preferenze tra i più votati si incontra Natalia Cattini con 136. Già assessore nel 2017 e avvocato come il sindaco, l’ipotesi che le possa venire affidata una delega di peso è molto verosimile. Sul fronte leghista spiccano i campioni di preferenze, l’assessore uscente ai Lavori Pubblici e Sicurezza, Maurizio Cattaneo, con 444, e la collega al sociale Isabella Girgi con 331. La conferma pare ormai quasi scontata. Non lo è il destino del vicesindaco uscente Giuseppe Molteni con 265, non più riconfermato per i nuovi equilibri politici interni. Forza Italia, che ha fatto bene, conta Andrea Lapenna, terzo più votato della tornata, con 268 preferenze che pesano e Matteo Ferrari con 251. Difficile digeriscano un unico assessorato. Ecco allora spuntare l’ipotesi della presidenza del consiglio, che Ferrari potrebbe non disdegnare. Ma non è l’unico. Altra ipotesi accreditata, che vada a Serafino Novati, storico esponente di FdI da prima dei fasti meloniani.

Infine l’inossidabile Antonio Metrangolo di Cantù Sicura, forte di un sorprendete 6% e imperturbabile di fronte alle scaramucce della politica.

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