Abusi d’ufficio e falsi al casinò. Il processo a rischio stop

Campione Degli undici capi d’imputazione ne sono rimasti solo tre, Le difese hanno chiesto la nullità del decreto che disponeva il giudizio

Se c’è un fascicolo penale complesso e travagliato, questo è senza dubbio quello che aveva messo nel mirino la gestione del Casinò di Campione d’Italia tra il 2013 e il 2018, con contestazioni che a vario titolo parlavano di falsi e di abusi d’ufficio in quella che era la quotidianità della casa da gioco.

Sedici imputati

Sedici gli imputati, tra cui anche due ex sindaci, Roberto Salmoiraghi e Marita Piccaluga, in un fascicolo che aveva fatto avanti e indietro un paio di volte da Procura e ufficio del giudice delle indagini preliminari, con undici capi di imputazione di cui in piedi, dopo l’udienza di ieri mattina che ha finalmente dato il via al processo, ne sono rimasti appena tre (uno sul limite della prescrizione).

E potrebbe non essere finita qui in quanto il processo potrebbe svanire del nulla, avendo le difese presentato una nuova istanza per chiedere al Collegio di Como di decretare la nullità del decreto che disponeva il giudizio. Se questa posizione dovesse essere accolta, tutto tornerebbe (di nuovo) di fronte ad un gup rendendo ancora più complicato il giungere ad una sentenza di qualsiasi tipo. Perché, occorre ricordare, già ieri mattina il pubblico ministero – in apertura di udienza – ha chiesto al Collegio il non doversi procedere per una serie di ipotesi che riguardavano l’abuso d’ufficio, reato nel frattempo cancellato per iniziativa del Ministro della Giustizia.

Le prescrizioni

Oltre a questo, ulteriori capi di imputazione si erano nel frattempo prescritti, lasciando dunque in piedi – sottoposte alla valutazione dei giudici – solo tre accuse. Motivo per cui tutto è stato rinviato a gennaio, per valutare la situazione – vista l’imminenza di un’altra prescrizione – e decidere in merito all’istanza delle difese che se dovesse essere accolta rimanderebbe tutto al giudice preliminare. Costituiti parte civile in aula ci sono comunque sia il Comune di Campione d’Italia sia la Regione.

Ricordiamo tuttavia che il fascicolo di cui stiamo parlando, che come detto aveva messo al centro dell’attenzione attività di gestione del Casinò, era già stato fortemente ridimensionato anni fa da un primo vaglio del giudice delle udienze preliminari che aveva cancellato buona parte delle accuse, posizione poi confermata anche dall’Appello di Milano cui si era rivolta la procura. Ora, ad una vicenda già flagellata, si è aggiunta anche la prescrizione di molte contestazioni e pure l’abrogazione dell’abuso d’ufficio che per forza di cose ha cancellato ulteriori capi di imputazione che erano rimasti in piedi. Da segnalare infine che quello di cui stiamo parlando era il fascicolo penale originario sulla casa da gioco di Campione, mentre rimane aperto quello successivo – con udienza in ottobre – in cui al centro dell’attenzione ci sono bancarotte e presunte distrazioni di fondi a carico di sedici imputati.

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