Benzina, la carta sconto è stata sospesa
Ma intanto i prezzi continuano a salire

In città si va da 1,64 a 1,70 euro al litro contro 1,53 di Chiasso. Cifre più basse nei Comuni con distributori senza insegne. Risparmio fino a 8 euro a pieno

Il prezzo della benzina continua a salire (in primis per l’aumento del costo del petrolio) e i comaschi si ritrovano pure senza la carta sconto. E con i prezzi che, rispetto a Chiasso, nel capoluogo sono mediamente più cari di una cifra compresa tra 11 e 17 centesimi al litro. Il costo di un litro di senza piombo self service in città varia infatti tra 1,64 e 1,699. A Chiasso un litro costa 1,53 euro. E fuori dal capoluogo, soprattutto nei Comuni dove ci sono pompe bianche senza marchio o quelle delle catene dei supermercati, i costi al litro anche per le insegne tradizionali sono più bassi e si scende fino a 1,51 -1,53 euro

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I numeri

Sta di fatto che in una decina di giorni il costo del carburante è salito ancora e i 10 centesimi di sconto al litro applicati fino al 28 febbraio grazie alla carta sconto farebbero decisamente comodo ai comaschi.

Anche perché, su un pieno di 45 litri la differenza di prezzo con la Svizzera porta a un aggravio di costo compreso tra i 5 e gli 8 euro. E le differenze si sentono anche a distanza di una manciata di chilometri. Tra Como e Fino Mornasco, ad esempio, si risparmiano fino a 13 centesimi al litro (con punte di 19 centesimi) e lo stesso vale, ad esempio, tra Como e Cantù.

Ci sono, va detto, alcuni impianti dove il costo tra Como e Chiasso è lo stesso, ma certamente non in quelli del capoluogo. Ed ecco perché leggere il decreto regionale con cui era stato sospeso il provvedimento della carta sconto benzina nelle zone di confine (comprendono le province di Como, Sondrio e Varese) in cui è precisato che «la riduzione può essere praticata solo se la differenza di prezzo ordinario con la Confederazione Elvetica è superiore a 5 centesimi al litro» ha tutto il sapore della beffa. Il limite dei 5 centesimi, secondo il decreto è stato «superato a seguito dell’ultima rilevazione, effettuata il 13 gennaio 2021, comunicata dall’Ambasciata italiana presso la Confederazione elvetica».

L’agevolazione è stata sospesa perché, per citare il decreto della Regione Lombardia, in base ai monitoraggi in Svizzera e in Italia, «la differenza tra il prezzo medio praticato in Svizzera e il prezzo medio praticato in Italia è pertanto di 0,01 centesimi di euro per la benzina e di - 0,15 centesimi per il gasolio». E ancora: «Il prezzo medio praticato in Svizzera risulta essere pari a 1,44 euro per la benzina e 1,47 euro per il gasolio mentre il prezzo medio praticato in Italia, certificato dalla fonte dati del Ministero per lo Sviluppo Economico, è pari a 1,45 euro per la benzina e 1,325 euro per il gasolio».

La realtà, però, è ben diversa. E, come detto, i dati reali presentano variazioni decisamente più significative e in crescita, anche solo rispetto a due settimane fa. Ovviamente non si può attraversare il confine con la Svizzera per andare a fare benzina (lo possono fare solo i frontalieri), ma senza la carta sconto tenere d’occhio i prezzi diventa praticamente una scelta obbligata per i consumatori.

Nuovo test ad aprile

Modifiche? Il prossimo monitoraggio sarà ad aprile e se la differenza (ma il meccanismo si basa sulla media ponderata di impianti nelle tre province) sarà superiore a 5 centesimi potrà essere reintrodotto lo sconto. Ma l’operazione non sarà, comunque, immediata.G. Ron.

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