Cronaca / Como cintura
Venerdì 24 Gennaio 2025
Campione, crollano le accuse: restano due sole imputazioni
Il processo L’inchiesta sulla gestione di Casinò e Comune tra il 2012 e il 2018. Tra assoluzioni e non luogo a procedere, nessun reato per la casa da gioco
Tre capi d’accusa conclusi con l’assoluzione per l’intervenuta abrogazione di quello che era l’abuso d’ufficio, reato nel frattempo cancellato per iniziativa del Ministro della Giustizia. Altri capi di imputazione – quattro per la precisione – in cui il Collegio del Tribunale di Como non ha potuto fare altro che rilevare l’intervenuta prescrizione, con sentenza di «non doversi procedere».
Due soli i capi di imputazione rimasti in piedi, per cui è stata rilevata la competenza del Tribunale monocratico cui è stato quindi rinviato il fascicolo, con prima udienza fissata per il mese di dicembre.
Prosciolto Pagan
Prosegue tra mille fatiche, ormai ridotto all’osso rispetto a quella che era stata la chiusura indagini originale (dove i capi erano addirittura 11), il fascicolo penale che aveva messo nel mirino la gestione del Casinò di Campione d’Italia tra il 2013 e il 2018, con contestazioni che a vario titolo parlavano di falsi e di abusi d’ufficio in quella che era la quotidianità della casa da gioco. Anzi, ormai del Casinò di Campione d’Italia, in questo processo, non è rimasto praticamente più nulla visto che i due reati rimasti in piedi sono riferiti al Municipio e non più alla casa da gioco, e citano presunte false attestazioni contabili dell’ente nell’approvazione dei rendiconti di gestione per gli anni dal 2012 al 2017 con i risultati dell’amministrazione che per questo motivi – secondo l’accusa – sarebbero stati alterati.
Contestazione questa che colpisce otto imputati dei sedici che c’erano in origine, tra cui sono rimasti (ovviamente visto il loro ruolo in seno al Comune) anche i due ex sindaci, Roberto Salmoiraghi e Marita Piccaluga. Il secondo reato rimasto in piedi è relativo alle attestazioni – sempre ritenute false – per il conferimento dell’immobile comunale di Villa Mimosa al Casinò. A fronte del poco che è rimasto in piedi di questo maxi fascicolo, escono dunque completamente da questa vicenda Alfio Balsamo, 78 anni, Florio Bernasconi (77 anni), Giampaolo Brianza (83 anni), Massimo Stefano Rolando Ferracin (63 anni), Mauro Invernizzi (51 anni), Carlo Pagan già amministratore delegato della casa da gioco (64 anni) e Maurizio Tumbiolo (62 anni).
Le accuse ai due ex sindaci
L’udienza si è svolta ieri mattina davanti al Collegio con i giudici Valeria Costi, Daniela Failoni e Maria Lombardi Stocchetti. Il fascicolo in questione aveva già fatto più volte avanti e indietro da Procura e ufficio del giudice delle indagini preliminari. In origine erano stati undici i capi di imputazione di cui in piedi, dopo l’udienza di ieri, ne sono rimasti appena due. E potrebbe anche non essere finita qui in quanto il processo potrebbe svanire del nulla, avendo le difese presentato una istanza (su cui il Collegio di Como non si è espresso, visto che il processo è passato ora al monocratico) per chiedere la nullità del decreto che disponeva il giudizio. Se questa posizione dovesse essere accolta, tutto tornerebbe (di nuovo) di fronte ad un gup rendendo ancora più complicato il giungere ad una sentenza di qualsiasi tipo.
Ricordiamo infine che il fascicolo di cui stiamo parlando era quello originario sulla casa da gioco, mentre rimane aperto quello successivo in cui al centro dell’attenzione ci sono bancarotte e presunte distrazioni di fondi.
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