Colonia felina da spostare: la petizione dei volontari contro il Comune di San Fermo

Animali L’ordinanza del sindaco per spostare la “casa” dei gatti randagi. La contestazione: «L’amministrazione deve trovare un’altra area idonea»

Un’ordinanza per spostare altrove la colonia felina: ma i volontari non ci stanno e promuovono una raccolta firme.

Dopo la segnalazione da parte di alcuni cittadini riguardo la scomparsa di circa una quindicina di gatti, il Comune amministrato da Pierluigi Mascetti a inizio luglio attivò i controlli. ATS l’8 luglio svolse un sopralluogo nei pressi della colonia felina (censita il 17 giugno 2020 da Ats Insubria su richiesta di un cittadino di San Fermo) e da quel sopralluogo scattò poi l’ordinanza del 12 luglio: la colonia felina lì non va bene, i gatti sono in pericolo e vivono male, occorre spostarla entro il 12 settembre.

La contestazione

Tutti d’accordo sull’opportunità di trasferire quella colonia felina, ma dove? E chi, come e con quali denari deve trasferire i gatti randagi della colonia? E chi li deve sterilizzare come impongono le regole? L’ordinanza è stata recapitata al cittadino che ha chiesto di censire la colonia nel 2020, ma i volontari del gruppo de I gatti del Lieto Colle (nome assegnato al paese formato da Cavallasca, Drezzo e Parè dal 1928 al 1956) contestano l’ordinanza del sindaco e stanno raccogliendo firme per chiedere che il Comune si attivi per istituire un’oasi felina in paese. Si può firmare alla farmacia di Cavallasca, alla Coop di San Fermo, all’edicola Benvenuto e al negozio Dancing Night di Rebbio.

I volontari non sono d’accordo a doversi far carico di spostare i gatti in un luogo idoneo, come viene richiesto dall’ordinanza indirizzata ad uno di loro.

Sul punto interviene Paola Suà, presidente del comitato nazionale Ugda - volontariato legale a tutela degli animali: «Nessuna ordinanza può imporre al cittadino di spostare una colonia felina perché ciò sarebbe contrario alla legge vigente in Regione Lombardia. L’individuazione di un’altra area idonea per i gatti è responsabilità del Comune, d’intesa con la Ats veterinaria. Auspico, perciò, una soluzione bonaria con la revoca di un’ordinanza che sarebbe sicuramente cassata con un’impugnazione presso il Tar».

«Come inequivocabilmente sentenziato da diversi Tribunali a partire da quello di Milano – continua la presidente - i volontari che si occupano dei gatti randagi sono cittadini benemeriti, si accollano oneri e fatiche per animali che, dal punto di vista legale, appartengono ai Comuni e ricadono sotto la loro responsabilità. Sono gatti del Comune ed il Comune deve individuare un luogo idoneo per loro, non troppo lontano perché i cittadini devono essere in condizione di poterli accudire agevolmente. Sono certa che il sindaco di San Fermo vorrà tener presente e premiare l’impegno di suoi concittadini che svolgono un’opera sociale a titolo gratuito, trovando una soluzione che possa salvaguardare i gatti ed accontentare tutti».

La situazione

In questi giorni dirigendosi lungo la strada sterrata della Vecchia Cascinaia non si trova più segno della colonia felina che fino ad inizio luglio era visibile. Circa un mese fa i gatti erano numerosi e si trovavano con facilità nell’area tra via Parini e via Imbonati a Cavallasca, dove c’erano i segni di ciotole con crocchette e contenitori con l’acqua.

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