Cronaca / Como cintura
Domenica 11 Dicembre 2022
Contenuti hard sui telefoni di alcuni studenti delle medie. Parla la preside: «Internet a 12 anni, un pericolo»
Fino MornascoScoperti da un professore e poi la circolare a tutti i genitori. La dirigente dell’Istituto Comprensivo, Raffaella Piatti: «In rete i ragazzi possono andare ovunque, i genitori devono capirlo»
«I ragazzi, oggi, hanno in mano delle Ferrari, ma senza nemmeno la patente per la bicicletta. Sono liberi di andare ovunque, questo i genitori lo devono capire».
Raffaella Piatti preside dell’istituto comprensivo di Fino Mornasco, usa una metafora che rende bene l’idea dell’attuale rapporto tra l’uso del cellulare – e il conseguente accesso libero a Internet – e i giovanissimi.
Una riflessione scaturita dopo l’episodio che ha interessato negli ultimi giorni la scuola secondaria di primo grado Scalabrini, di Fino.
Qui, nelle chat di ragazzi tra i 12 e i 13 anni, hanno iniziato a circolare contenuti hard, che sono finiti anche nelle mani di un professore.
È stato proprio uno dei ragazzini a spiegare quanto stava accadendo.
Da qui, la segnalazione alla preside che ha ritenuto opportuno inviare una circolare a tutti i genitori, con l’invito a tenere sotto controllo l’uso che questi giovani, poco più che bambini, fanno del telefono.
I contenuti
«Ho inviato una circolare di avviso ai genitori - ha confermato Piatti - un alunno ha mostrato il cellulare al prof dicendo che giravano chat con quel tipo di contenuto, non adatto a minori. Lui ha visto un fotogramma, che ha rivelato l’origine di quelle immagini. Si è capito che, dopo l’intervallo, un gruppo di ragazzi era desideroso di vedere meglio quanto condiviso, allora mi sono sentita di fare un avviso ai genitori dicendo di controllare i cellulari dei figli».
Sull’accaduto è stata fatta una segnalazione anche alla polizia postale.
«Non possiamo insegnare l’educazione o l’etica sulle chat, ma quando un episodio del emerge alla luce del giorno, non ci si può certo girare dall’altra parte - ha aggiunto la preside - la prima cosa che va detta, è che si parla di ragazzi che hanno 12/13 anni e sono su Whatsapp, hanno accesso libero alla rete».
Attenzione
Piatti, dunque, promette un’attenzione vigile sull’argomento, pur chiedendo ai genitori collaborazione in tal senso.
«Un conto è usare il cellulare per telefonare, un conto è averlo per andare in rete - conclude la dirigente scolastica - sotto i quattordici anni non dovrebbero nemmeno utilizzare Whatsapp. L’invito che mi sento di fare ai genitori, quindi, è a una maggiore sorveglianza sui contenuti a cui i figli possono accedere. Quello a cui abbiamo assistito è un fenomeno che accade sempre più spesso».
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