«Da Kharkiv al lago. Per tornare bambini»

San Fermo Trenta ragazzini ucraini ospiti per qualche settimana della parrocchia e del gruppo “Frontiere di pace”

Bambini che giocano, corrono e fanno sport gioiosi, ragazzini dai 12 ai 15 anni che ritrovano le piccole cose di una quotidiana routine lontani dalla loro terra, scenario di guerra e cose terribili. Vengono da Kharkiv, area di un milione e 800 mila abitanti, dove convivono con la guerra ed i tentativi russi di invasione. Grazie a “Frontiere di Pace” ed alla parrocchia di Maccio, grazie alla generosità di tanti che hanno accolto l’idea del gruppo che da Maccio ha fatto ormai una trentina di missioni umanitarie in Ucraina, 30 ragazzini e ragazzine accompagnati da 4 adulti ritrovano un po’ di spensieratezza.

La normalità

Faranno una vacanza qui, fino al 27 giugno, ogni giorno esperienze con altri coetanei. Lunedì è iniziata in modo speciale la settimana del centro sportivo estivo della Cacciatori delle Alpi, speciale anche per i bambini e ragazzi del centro estivo che hanno accolto gli amici ucraini nel segno della gioia del giocare e fare sport con loro. Una giornata di sport e un pranzo insieme nell’auditorium comunale, fare tante piccole belle cose che per i ragazzi italiani sono la normalità dell’estate, periodo di vacanza, mentre per i bambini ucraini rappresentano quella che fino a 28 mesi fa era la normalità, oggi forzatamente dimenticata. «Qui c’è un’aria molto buona e bella - dice suor Oleksia, la religiosa della Congregazione di San Giuseppe della Chiesa ortodossa che li ha accompagnati - è una giornata bellissima nello sport. I ragazzi vengono da Kharkiv e da qualche villaggio vicino. Qui la vita è diversa, ci mettono un poco ad abituarsi alla tranquillità, se passa un elicottero (elisoccorso ndr) si preoccupano, guardano ancora i loro cellulari e l’app che avvisa degli attacchi in città. Purtroppo loro stessi hanno avuto esperienza della morte di una loro amica, Maria, 12 anni, avrebbe dovuto partire con noi, i documenti erano tutti pronti, poi lei e sua mamma Irina il 25 maggio sono state uccise nel bombardamento al supermercato di Kharkiv». Furono 12 i morti e 43 i feriti in quel tragico episodio di guerra. Uno dei tanti. Maria ed Irina sono state seppellite l’8 giugno, anche poter fare il funerale di due amiche diventa tanto difficile e ancora più angoscioso. I ragazzi della CdA hanno preparato uno striscione con i colori della bandiera ucraina su cui a lettere cubitali si legge “stop war.”.

«C’è molta gratitudine da parte del genitori - dice suor Oleksia - significa tantissimo questa esperienza affinché ci sia un po’ di normalità, come vivevano prima». I ragazzi sono ospiti della Casa scout don Titino e ogni giorno faranno diverse attività organizzate per loro.

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