Fino, identificato il vandalo del parco giochi: auto ripresa dalle telecamere

Aveva preso di mira la casetta dei libri e la centralina della sorveglianza. Il sindaco: «Denuncia pronta, dovrà rispondere anche dei danni causati»

Fino Mornasco

Non è residente in paese il giovane, al massimo ventenne, che sabato sera ha preso a calci un armadietto, un cestino e la casetta dei libri al parco pubblico comunale provocando ingenti danni. Le indagini della polizia locale sono ancora in corso, i sospetti però si concentrano su un neopatentato residente nel lecchese.

L’attività investigativa è partita dalle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza comunale, nel parco sono presenti diverse telecamere, alcune sono puntate proprio sulla sala civica Ottagono a ridosso della quale sono avvenuti i vandalismi. Amaro il commento del sindaco, Roberto Fornasiero. «Fa un certo effetto vedere con quanta violenza il soggetto abbia divelto l’armadietto della videosorveglianza e il cestino». Gli agenti, al servizio del comandante Matteo Trimigno, grazie alle registrazioni sono riusciti a riscostruire che l’autore e gli amici sono arrivati al parco in macchina poco dopo le 20. Guidava proprio lui. Dopo qualche minuto sono stati raggiunti da un altro gruppetto di conoscenti. Insieme hanno chiacchierato, scherzato, bevuto sino a quando improvvisamente il ventenne ha preso a calci la casetta dei libri, provocandole qualche ammaccatura, poi con foga ha abbattuto la centralina per dispositivi di videosorveglianza e ha strappato un cestino dei rifiuti.

Gli amici hanno assistito alla scena ridendo, fortunatamente uno almeno ha tentato di riparare i danni. Alla fine se ne sono andati. Fornasiero: «Dalle immagini si vede che stanno bevendo, forse sono alticci o magari anche altro. Attendiamo la relazione del tecnico per capire quanto costerà soprattutto la riparazione dell’armadietto della videosorveglianza». Evidenzia infine quanto sia stata fondamentale la presenza delle telecamere per identificare l’autore. «Oltre alle immagini registrate dagli impianti interni al parco sono stati preziosi i varchi, dotati di sistema lettura targhe, per ricostruire il percorso del veicolo, questo ci consente di affermare con certezza che l’autore e gli amici non sono residenti a Fino Mornasco».

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