
Cronaca / Como cintura
Giovedì 06 Febbraio 2025
Grande Como, sogno o minaccia?
«Ma nei piccoli paesi si vive meglio»
San Fermo Le mire di Rapinese su Cavallasca scatenano i commenti ironici sui social. «Fa come con il Canada e la Groenlandia, la sua lista futura si chiamerà “Trumpinese”»
L’idea di una Big Como che nascerebbe dalla fusione nella città dei paesi limitrofi – a partire da San Fermo – già formulata dal sindaco di Como Alessandro Rapinese nel settembre 2022 e poi ribadita nel fine settimana scorso, ha sortito parecchi commenti, sia dei sanfermini, sia dei cavallaschini, a cui Rapinese si è rivolto in modo particolare con un appello a farsi vivi e proporsi per una prossina Lista Rapinese a San Fermo, facendo leva sulla fusione del 2017, maldigerita da alcuni cavallaschini, sia degli stessi comaschi che consigliano agli abitanti di San Fermo di tenersi stretto il sindaco Pierluigi Mascetti che da oltre 20 anni amministra il paese.
Da parte dei nostri lettori sia sulle pagine social de La Provincia, sia sul sito del giornale sono stati espressi sia commenti ironici, come quello di chiamare la futura lista “Trumpinese” e «La Prossima mossa sarà imporre dazi a chi fa la spesa a Lipomo e Grandate» o «Strano che Rapinese oltre a San Fermo e Cavallasca non abbia parlato dell’eventualità di annettere a Como anche il Canada e la Groenlandia (Marco Del Signore)», sia commenti che dovrebbero fare riflettere gli amministratori locali, primo fra tutti il sindaco Rapinese, a cui molti di questi suggerimenti sono rivolti.
«Macché annessioni»
«Altro che annettere per governare meglio Como – suggerisce Andrea Angelo Bordiga guardando la questione fusione da un altro punto di vista - bisogna alleggerire facendo un favore anche con le frazioni cedute. Civiglio con Brunate, Prestino con San Fermo, Albate con Senna e Capiago, d’amore e d’accordo». Stando a quello che suggeriscono i cittadini è meglio stare nel piccolo paese, piuttosto che nella città da cui molti dicono di essere fuggiti.
Quanto all’opzione Rapinese al posto di Mascetti c’è chi da Cavallasca, dal 2017 frazione di San Fermo, osserva: «Caro Alessandro, ora che abbiamo finalmente un sindaco sarà dura per te convincerci a passare sotto Como – dice Sergio Tuia, cavallaschino doc e alpino – Cavallasca è rinata dopo anni di lassismo e di scarse amministrazioni. Non è più la Cavallasca che hai vissuto da giovane (Rapinese è cresciuto lì ndr), ora siamo un paese in crescita, centro culturale di livello con servizi che tutti ci invidiano! Alessandro, lasa perd, Cavallasca vive serena».
Altro commento: «A San Fermo è più di 20 anni che abbiamo lo stesso sindaco, un motivo ci sarà – commenta Silvano Nessi - mi sa che tu alle prossime elezioni torni all’opposizione.
I dati delle ultime amministrative a San Fermo (dati del Viminale) sono che Mascetti nel 2017 ha vinto con l’82,02% e nel 2022 con il 77,2%.
Di fatto Mascetti di opere pubbliche anche a Cavallasca ne può elencare parecchie: nuovo asilo, nuova palestra per le scuole, ristrutturazione Villa Imbonati, nuovo auditorium Villa Imbonati, la piazza di Cavallasca (finanziata con gli utili della farmacia comunale di San Fermo), il parco dei racconti, i nuovi ambulatori medici, il nuovo ristorante a San Rocco.
«Prima Cavallasca era un Comune pieno di debiti – dice Marco Ronchi ricordando il buco di bilancio dell’amministrazione Ronchetti - saremmo andati incontro ad aumenti sconsiderati dei servizi, poi qualcuno di scontento c’è sempre, da qualsiasi parte», conclude ricordando che il sale della democrazia sta proprio nel non essere tutti d’accordo, dipende sempre dai numeri per questo è basilare andare a votare.
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