Cronaca / Como cintura
Lunedì 03 Febbraio 2025
«Il Breggia va messo in sicurezza»
È scontro tra ambientalisti e Comune
Maslianico L’associazione “Lambienteinvita” lancia l’allarme: «Argine troppo basso» - La replica del sindaco d’Onofrio: «Non c’è nessun pericolo di esondazione all’area feste»
Dopo i lavori di pulizia della Roggia Molinara, questa volta è un altro (e più corposo) intervento - ovvero la messa in sicurezza di un chilometro e 700 metri del torrente transfrontaliero Breggia - a innescare un botta e risposta tra l’associazione “Lambienteinvita” (attiva dal 2004) e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Onofrio.
“Il Breggia e il rischio esondazione” è il titolo di un articolo pubblicato sul periodico de “Lambienteinvita” in cui viene rimarcato come «l’argine dell’area feste comunale di Maslianico risulta essere sotto il limite della soglia di sicurezza anche con l’allagamento dell’alveo».
Un concetto che “Lambienteinvita” ha rafforzato con una proposta, ovvero «recuperare la relazione tecnica e provvedere a destinare una parte dei fondi Pnrr per la messa in sicurezza di questo tratto di argine».
Il riferimento è allo “Studio dei rischi d’alluvione sul torrente Breggia” che i Comuni di Maslianico, Cernobbio e Como avevano commissionato allo studio d’ingegneria “Maggia” con sede a Locarno.
Dunque la richiesta che “Lambienteinvita” rivolge all’amministrazione - attraverso il vicepresidente Salvatore Reina - è quella di riaprire l’importante partita della messa in sicurezza del Breggia, concentrando gli interventi sul tratto che scorre accanto all’area feste di Maslianico.
Pronta la replica del sindaco Onofrio. «Anzitutto rimarco che non esistono pericoli per l’area feste. In caso di esondazione (l’ultimo campanello d’allarme in tal senso per il Breggia è datato 7 luglio 2024) l’area golenale permette al torrente di uscire dagli argini senza creare grossi problemi - le parole del primo cittadino -. In seconda battuta sottolineo che l’intervento in oggetto fa capo al Comune di Cernobbio, che ha ricevuto un contributo Pnrr di 2 milioni di euro. Intervento peraltro utile nelle dinamiche del torrente. Mi sembra che la sottolineatura de “Lambienteinvita” prenda le mosse da una situazione ormai datata. Ci sono più enti che sovraintendono al tratto italiano del Breggia, oltre ai Comuni. Mi riferisco a Regione Lombardia ed a Ersaf. Sottolineo poi che lo scorso 7 luglio il monitoraggio della pinea del torrente è stato costante. Aggiungo infine che campo di calcio e spogliatoi sono rialzati di oltre un metro e dunque al riparo da qualsiasi possibile rischio connesso ad un’eventuale esondazione».
L’argomento ha tenuto banco anche via social. In questo contesto c’è chi ha rimcarcato come «a poche decine di metri c’è il rialzo del contro argine. Dunque lo spazio tra argine e contro argine è stato pensato proprio per rallentare la forza della corrente».
«Il rischio esiste - la chiosa di Salvatore Reina -. In più occasioni l’acqua è arrivata dentro l’area feste. Il contro argine, realizzato depositando un cumulo di terra, rappresenta una soluzione tampone».
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