Il santuario di Maccio diventa chiesa giubilare: fedeli in pellegrinaggio per l’Anno Santo

Villa Guardia Oltre alla Cattedrale di Como, sarà l’unico tempio della provincia di Como. Don Cesare Bianchi, originario del paese, è stato designato come delegato diocesano

Il santuario diocesano della Santissima Trinità Misericordia di Maccio sarà chiesa giubilare per l’Anno Santo 2025.

Lo stesso decreto di istituzione delle Chiese giubilari per i sacri pellegrinaggi in vista dell’Anno Santo 2025 – Pellegrini di Speranza, che sarà aperto a Roma il 24 dicembre da Papa Francesco e, nella diocesi di Como, dal cardinale Oscar Cantoni il 29 dicembre, è stato firmato dal vescovo di Como proprio a Maccio, al termine della celebrazione eucaristica di ringraziamento dopo il decreto di “nihil obstat”, nulla osta, per l’esperienza spirituale del Santuario della Santissima Trinità Misericordia, di Maccio.

Il tema della speranza

Le chiese giubilari nella nostra diocesi sono: la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Como, il Santuario Santissima Trinità Misericordia di Maccio, il santuario della Beata Vergine di Tirano (Sondrio), il santuario di Santa Maria del Sasso in Caravate (Varese).

Altra annotazione che porta nuovamente Maccio e la sua gente, l’esperienza spirituale e le speciali vocazioni nate negli ultimi decenni al centro di un’esperienza di fede a livello diocesano e non solo è quella della figura del delegato per il Giubileo 2025, don Cesare Bianchi, sacerdote nativo di Maccio e sempre molto legato alla sua parrocchia di origine. Don Bianchi ricorda che ci sarà un pellegrinaggio diocesano a Roma, guidato dal vescovo Cantoni: sarà dal 18 al 21 settembre 2025, mentre la parrocchia di Maccio ne ha organizzato uno dal 7 al 10 febbraio, le iscrizioni si stanno chiudendo in questi giorni.

Quindi Maccio ed il suo santuario sono un luogo di particolare elezione per l’esperienza spirituale, la preghiera e l’acquisizione dell’indulgenza plenaria che viene ottenuta nell’anno giubilare attraverso il pellegrinaggio, la penitenza e la preghiera.

Il messaggio rivelato attraverso gli scritti composti dal maestro Gioacchino Genovese (insieme all’allora parroco e poi primo rettore del santuario, don Luigi Savoldelli) all’interno della chiesa di Maccio, prima che diventasse santuario, ha l’attenzione della Chiesa universale; il punto focale è il mistero della Trinità, che viene connotato dall’essere la fonte della Misericordia e sua perfetta realizzazione.

Proprio l’Anno Santo vedrà anche la pubblicazione di un’antologia degli scritti selezionati da don Ivan Salvadori e composti a Maccio, nei quali è contenuta la rivelazione oggetto di studio di questi ultimi decenni. E a breve ci sarà una pubblicazione sul santuario di Maccio curata dall’ex parroco e primo rettore, don Luigi Savoldelli.

La storia

Buona parte della storia del santuario di Maccio, le ragioni della sua nascita che ha radici negli avvenimenti accaduti a partire dell’ottobre del 2000, i personaggi, le vicende, la cronologia dei fatti, sono già stati raccolti nel libro “Maccio. Nascita di un santuario”, stampato nel maggio 2013 per un’iniziativa editoriale del nostro giornale che ha subito intravisto l’importanza di quel che accadeva a Maccio.

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