In farmacia per un esame, muore d’infarto. «Il defibrillatore all’esterno era ko»

San Fermo L’episodio a Cavallasca: «Gli abbiamo praticato il massaggio cardiaco, poi è arrivata l’ambulanza»

San Fermo

Giornata davvero triste quella di ieri a Cavallasca dove in mattinata un uomo di 65 anni, Francesco Ceramella, è andato in arresto cardiaco e purtroppo non ce l’ha fatta.

Una giornata come tante nella piccola frazione di San Fermo, dove la Farmacia San Michele del dottor Vittorio Belluso è un luogo di riferimento, tanto che verso le 9.30 arriva un cliente, «La moglie ha insistito affinché venisse a fare l’elettrocardiogramma perché dalla sera precedente aveva male al petto ed al braccio – racconta il farmacista – ho fatto io l’esame e nel mentre si scherzava e rideva perché lo conoscevo, da sempre. L’esito è arrivato in tempo reale, c’era un infarto in corso, era necessario un accesso urgente al Pronto Soccorso o contattare il 118. Negli stessi attimi in cui abbiamo avuto il referto l’uomo è caduto a terra. Ho subito iniziato a praticare il massaggio cardiaco, abbiamo chiamato il 112 e la nostra assistente, Vivianka, è corsa a prendere il defibrillatore nella vicina piazza di Cavallasca».

Momenti drammatici nella farmacia, momenti di grandissima emergenza perché la vita è davvero appesa ad un filo.

Il defibrillatore che c’era in piazza non funzionava e quindi Vittorio Belluso, insieme alla farmacista Antonella Di Salvatore, al settimo mese di gravidanza, e a Vivianka Fontana, hanno incessantemente continuato con il massaggio cardiaco.

«L’ambulanza è arrivata da Fino Mornasco dopo 19 minuti passando per la provinciale Garibaldina – aggiunge il farmacista – i soccorritori hanno messo un massaggiatore meccanico, usato il defibrillatore e lo hanno portato al Sant’Anna, malgrado avessimo praticato il massaggio cardiaco fino a sfinimento quell’uomo è morto. La vita è appesa ai secondi, non si può accettare che un defibrillatore non funzioni, né che l’ambulanza arrivi dalla provinciale per evitare i dossi di via Ravona. Siamo tutti sconvolti».

Francesco Ceramella, classe 1959, era un volto conosciuto, in farmacia con lui era andata anche la moglie, poi è arrivato anche uno dei due figli. Lascia anche una nipotina.

Nel 2014 Ceramella era stato il motore di una scuola di minimoto con l’allora campione del mondo Jorge Lorenzo. Francesco Ceramella, sguardo affabile e sorridente, era il papà del moto club “Vai piano che ho paura”, con il figlio Marco aveva organizzato la scuola di minimoto che aveva avuto anche 90 allievi, oltre ad un campionato, il “Trofeo comasco”.

Il defibrillatore in piazza di fronte alla chiesa era stato installato nell’aprile del 2021 ed era stato un regalo alla collettività della Festa agricola del 2019. «Quel defibrillatore non era inserito nella Mappa DAE dell’Areu perché nessuna tra le molte ditte di manutenzione contattate si è resa disponibile alla manutenzione, era un prodotto d’importazione che nessuno trattava – spiega il sindaco Mascetti, anch’egli molto sconcertato – avevamo acquistato un nuovo defibrillatore per sostituirlo, ma è stato messo al campo di calcio perché lì era danneggiato. In ordine ce n’è un altro».

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