Interrogati in carcere gli altri tre arrestati per bancarotta fraudolenta e frode fiscale. Ma per ora non parla nessuno

Cantù Claudio Ferrari, Giorgio Quintavalle e Fabrizio Arnaboldi ieri mattina davanti al giudice. Il legale di quest’ultimo ha chiesto i domiciliari per l’immobiliarista, già concessi a Della Fontana

La sensazione è che – dopo l’ordinanza clamorosa notificata dalla guardia di finanza nella giornata di lunedì, con l’arresto di due ex assessori del comune di Cantù – le difese si stiano ancora organizzando, leggendo gli atti, scegliendo la miglior via per rispondere a quanto viene loro contestato.

Ed è forse per questo che ieri mattina, nei tre interrogatori di garanzia che erano in programma davanti al giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo, tutti hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Come pure non hanno parlato i rispettivi avvocati che tra l’altro, rispetto a quello che era stato il quadro delle prime ore successive all’ordinanza, sono in parte cambiati.

Ecco chi sono i difensori

Ieri infatti gli avvocati Marco Franzini e Arnaldo Giudici hanno preso l’incarico per rappresentare davanti al pm Antonia Pavan e ai giudici, l’ex assessore Giorgio Quintavalle, 50 anni nato a Cantù ma residente a Morcote, mentre Paolo Santarelli è rimasto a difendere l’altro ex assessore della “Città del Mobile”, Claudio Ferrari (54 anni), insieme a Davide Giudici.

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Entrambi gli indagati hanno scelto, come detto, di non parlare come pure hanno fatto gli avvocati, preferendo non commentare quanto successo in queste ore.

E non ha parlato nemmeno Fabrizio Arnaboldi, immobiliarista canturino, 51 anni, difeso da Emanuela Urzia che al pari degli altri interrogatori di ieri mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato ha tuttavia presentato una istanza per chiedere la sostituzione della misura cautelare in una meno afflittiva. Il giudice delle indagini preliminari si è riservato di decidere.

Riserva sciolta invece, a favore dell’indagato, per l’altra istanza di attenuazione della misura che era stata presentata già da martedì, al termine del proprio interrogatorio, dal quarto arrestato, Luca Della Fontana, 57 anni canturino residente a Dumenza in provincia di Varese. Della Fontana, al contrario degli altri arrestati, aveva risposto a tutte le domande del giudice ed alla fine il gip firmatario dell’ordinanza – con il parere favorevole della procura – ha scelto di sostituire il carcere con i domiciliari, atto che è stato notificato all’avvocato Andrea Panzeri nel pomeriggio di ieri.

Società immobiliari e fisco

Le accuse a carico dei quattro soggetti colpiti dalla misura cautelare, parlano a vario titolo di bancarotta fraudolenta e frode fiscale. In buona sostanza, secondo i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Albate, lo schema ideato - almeno stando all’ipotesi accusatoria - prevedeva che le società immobiliari non versassero al fisco quanto dovuto. Prima che l’accertamento tributario diventasse esecutivo, dunque, le società venivano svuotate trasferendo i fondi.

Tracce di operazioni all’apparenza (almeno secondo gli investigatori) sospette, risalgono addirittura al 2008 quando la cooperativa Sviluppo Urbano, che era riuscita a ottenere in convenzione dal Comune di Fino Mornasco dei terreni sui quali avrebbe dovuto realizzare una scuola primaria, una casa di riposo, un impianto alimentato da fonti rinnovabili, un immobile commerciale e un autolavaggio, entro il primo anno di attività decise di rivendere l’80% dei terreni stessi ottenendo un plusvalore da oltre due milioni di euro.

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