La truffa dietro la tessera sconto per i negozi: «Attenti, nessuna promozione»

Fino Mornasco L’allarme del presidente dell’associazione esercenti. Il racconto di una residente: «Arrivano in casa e propongono casalinghi»

Al telefono offrono una tessera sconto da spendere nelle attività commerciali della zona, ma quando si presentano chiedono di sottoscrivere un contratto di 4 anni per una società di casalinghi del Veneto.

La telefonata l’ha ricevuta martedì una cinquantottenne operaria residente in via Carlo Pisacane a Socco. Non appena ha terminato la conservazione ha scritto un post sui social e Vincenzo Casillo, presidente dell’Associazione esercenti finesi, l’ha messa in guardia: «Non è un’iniziativa organizzata da noi, vi consigliamo di verificare con molta attenzione qualsiasi carta sconto o proposta vi venga fatta».

La proposta

Ma qual è stato l’approccio dei “venditori” di sconti? Innanzitutto la telefonata è stata effettuata da una donna. Il racconto della residente di Socco: «Erano le 18.30 quando è squillato il cellulare. Dall’altra parte della cornetta una voce femminile, gentile, annunciava la distribuzione nei comuni di Fino Mornasco, Casnate con Bernate, Luisago di una carta sconto da utilizzare nei negozi».

Le perplessità

La donna ha cercato di capire di più, insomma chi fosse il promotore dell’iniziativa: «Chi parlava ha solo ribadito che era una possibilità, non un obbligo, un’iniziativa gratuita». La telefonata è terminata con l’annuncio del passaggio di tal Lino alle 10 del mattino seguente: mercoledì 29. «Ho dato disponibilità per quell’ora perché eravamo quasi tutti a casa: io, mia madre e mio figlio». Alle 10 alla porta della cinquantottenne non si è presentato nessuno, invece alle 15 è arrivato un uomo ma senza tessera sconto.

«Era il rappresentante di una società di casalinghi e articoli per la casa con sede in Veneto, mi proponeva di sottoscrivere un contratto di quattro anni, in cambio avrei ricevuto degli sconti anche del 50 per cento acquistando i prodotti presenti sul catalogo». La cinquantottenne ha evidenziato che la proposta telefonica era ben diversa, non ha firmato nulla e ha invitato il venditore a rivolgersi altrove. «Alla fine non ha suonato a nessun’altra casa e se n’è andato».

Lo stesso giorno, ma alle 8.30, alla casa della stessa famiglia si era presentato un sedicente tecnico dell’acqua, uno straniero che voleva vedere il contatore. La mamma dell’operaia, 82 anni, gli ha detto che i tecnici dell’acqua erano già passati, è vero la scorsa settimana, gli ha indicato il contatore e poi l’ha invitato ad andarsene. Sul caso tessera sconto, poi rivelatasi la proposta di un contratto, abbiamo raccolto anche l’opinione di Vincenzo Casillo.

Ribadisce che l’Associazione esercenti finesi non organizza queste iniziative: «Non andiamo certo a distribuire carte sconto porta a porta chiamando addirittura le persone». Spiega invece che in paese ci sono già in essere progetti di questo tipo: «Frutto di convenzioni ben specifiche. Ne abbiamo sottoscritta una con l’Associazione Pensionati: gli iscritti hanno diritto a degli sconti in alcune attività locali. Accordi similari sono in corso anche con aziende, ma non ci sogniamo di promuovere iniziative a pioggia andando a domicilio».

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