
Cronaca / Como cintura
Sabato 08 Marzo 2025
Lega dei Ticinesi: «Più controlli ai valichi minori»
Il caso Interpellanza ufficiale al governo elvetico: «Sospendete anche gli accordi di Shengen»
Prendendo come spunto un episodio comasco - ovvero l’arresto da parte della polizia di Como di un cittadino algerino richiedente asilo in Svizzera, su cui gravava un ordine di espulsione emesso a Cagliari, con divieto di rientro in Italia per tre anni - la Lega dei Ticinesi è tornata alla carica chiedendo nuovamente una stretta dei controlli ai valichi di confine.
Lo ha fatto attraverso un’interpellanza - dunque un atto ufficiale - che il consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha depositato a metà settimana a Berna.
Il documento
La richiesta è tutto sommato semplice e si basa sul fatto che un soggetto con precedenti penali ha potuto liberamente circolare sui due lati del confine. Il concetto di fondo è che la Lega dei Ticinesi - al pari dell’Udc - ha approfittato di questo episodio per riproporre una richiesta di deroga rispetto all’accordo di Schengen sul modello tedesco (la Germania dal 12 settembre 2024 ha deciso di introdurre controlli selettivi, derogando rispetto ai principi cardine di Schengen). Circostanza che potrebbe portare in dote in futuro parecchi problemi anche per il transito quotidiano dei frontalieri comaschi che entrano ed escono dal Ticino in larga parte attraverso i valichi “minori”, ovvero quelli non interessati dai grandi flussi stradali come Chiasso-Brogeda.
Le prospettive
Il concetto di fondo espresso da Lorenzo Quadri abbraccia dunque due campi, quello del monitoraggio dei flussi legati ai richiedenti asilo e quello più generale dei controlli ai confini. E il nostro Paese viene chiamato in causa in due distinti passaggi dell’interpellanza, che inevitabilmente ora dovrà essere esaminata dal Governo di Berna, il quale ha più volte fatto sapere che la libera circolazione delle persone - il riferimento diretto è ai frontalieri - rappresenta un principio irrinunciabile. Ma è chiaro che Svizzera e Italia - alla luce dell’episodio citato poc’anzi - dovranno rafforzare (questo almeno quanto chiede Lorenzo Quadri) lo scambio di informazioni sui richiedenti asilo ospitati in entrambi i lati del confine, considerato che la frontiera “sud”, che chiama in causa direttamente il territorio comasco, è quella da cui entrano i due terzi dei migranti diretti in Svizzera, Germania e così nel nord Europa.
Peraltro la prima richiesta di sospendere l’accordo di Schengen da parte della Lega dei Ticinesi è datata aprile 2023, a pochi mesi dalla decisione italiana di sospendere in via unilaterale l’accordo di Dublino sul riaccoglimento dei migranti ospitati in Svizzera e l’Italia avrebbe dovuto riprenderei in capo.
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