Neonato in affido (con i social): il caso di Fino Mornasco diventa nazionale

La storia La vicenda del post dell’Asci per trovare una famiglia disponibile. Dopo l’articolo de “La Provincia” sono arrivate le telecamere di Mediaset

Ha richiamato l’attenzione anche di Mediaset il post pubblicato su Facebook da Asci (Azienda sociale comuni insieme ente strumentale dei comuni del Distretto Lomazzo – Fino Mornasco) con oggetto l’appello del Servizio Affidi Sovradistrettuale per un bimbo piccolissimo: «Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Cerchiamo una famiglia disponibile a occuparsi di un neonato di 2 mesi per un affido a tempo pieno della durata di 1 anno».

Botta e risposta

Condiviso su diversi gruppi, aveva ricevuto aspri commenti tra cui quello di Roberto Discalzo, capogruppo della lista d’opposizione Fino Futura: «Vergogna! Si tratta di un bambino, non di un gatto».

Una vicenda di cui abbiamo riferito nell’edizione di mercoledì de La Provincia, dando ampio spazio anche alla versione del Servizio Affidi Distrettuale. L’articolo del nostro giornale è poi rimbalzato su diversi organi d’informazione sino a portare giovedì in paese la troupe televisiva. Sono stati intervistati alcuni cittadini, il parroco don Teresio Barbaro, Discalzo stesso e Sara De Ceglia, candidata consigliera comunale per Fino Futura, presidente dell’Associazione #Bambini Strappati. Il servizio è andato in onda la sera stessa al Tg4 delle 19.

Don Barbaro ai microfoni del telegiornale ha sottolineato che: «Certamente Facebook non è il canale giusto per rispondere ai bisogni di un bimbo e di una famiglia». Discalzo e De Ceglia hanno ribadito il no alla modalità adottata e confermano l’intenzione di fare chiarezza.

De Ceglia in Tv: «Il bimbo oggetto dell’annuncio sarebbe già stato dato in affido prima del post: l’appello era solo per trovare altre famiglie affidatarie?». Una versione fornita dal Servizio Affidi Sovradistrettuale al Tg4 e a noi confermata da Asci. Il caso non si chiude qui. Ieri il capogruppo di Fino Futura si è presentato in municipio per avviare l’iter di accesso agli atti di Asci. Vuole risposte precise su due aspetti: l’origine dell’annuncio. «La famiglia del bimbo è stata aiutata con ogni azione prima di procedere all’affido?» si domanda, e capire dove si trovi ora il piccolo. L’argomento potrebbe essere uno dei punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, convocato probabilmente entro fine mese.

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