Quattro cinghiali da abbattere, chiusa la strada

Cernobbio Divieto in via Privata Oliera. L’operazione della polizia provinciale dopo le numerose incursioni vicino alle abitazioni

Strada chiusa “al traffico veicolare e pedonale” per caccia al cinghiale. Potrebbe suonare singolare la motivazione che sta alla base della chiusura - disposta tramite ordinanza a firma del comandante della polizia locale Stefano Miali - di via Privata Oliera, dalle 7 di questa mattina “sino al termine delle operazioni”.

In realtà, il tema è estremamente serio e riguarda l’abbattimento dei quattro cinghiali - esemplari che, secondo il comandante della polizia provinciale Marco Testa, vagano per Cernobbio dopo essersi staccati dalla madre, abbattuta o caduta in uno dei torrenti della zona - che stanno causando danni e apprensione, strettoia inclusa, attratti dai rifiuti conferiti con il “porta a porta”. Cinghiali pericolosi soprattutto la notte anche per quel che concerne gli impatti stradali. Via Privata Oliera è la strada che si trova sopra la stazione dei carabinieri.

L’ordinanza

Nell’ordinanza si legge che «tutto il territorio del Comune di Cernobbio è interessato dalla problematica riguardante animali selvatici vaganti (cinghiali, ndr.)» e che «la polizia provinciale provvederà ad attuare sistemi di contenimento della fauna».

Da qui la necessità di «adottare opportuni provvedimenti atti a garantire lo svolgimento in sicurezza dell’attività».

Il provvedimento, relativo a via Privata Oliera, prevede da un lato «il divieto di sosta con rimozione forzata a tutti i veicoli, delimitata con segnaletica mobile» e dall’altro “l’istituzione del divieto di transito veicolare e pedonale”. Il tutto tenendo conto del fatto che i cinghiali solitamente fanno capolino all’imbrunire.

Massima attenzione dunque alla segnaletica mobile, tenendo conto che il problema ha ormai interessato diverse frazioni cittadine, incluso il “salotto buono” della strettoia in centro paese, lungo la “Vecchia Regina”.

L’intervento

Dopo le (numerose) segnalazioni giunte alla polizia provinciale, alcune delle quali confluite poi in un’interrogazione in Consiglio comunale a firma del gruppo “Progetto Cernobbio”, il tema è tornato sotto i riflettori a seguito dei tanti video affidati ai social.

Il Comune - che con il sindaco Matteo Monti aveva già scritto al presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca ed al comandante Marco Testa chiedendo un intervento risolutorio - ha così stretto i contatti con la polizia provinciale, con il neo comandante della stazione carabinieri, il maresciallo Paolo Lo Giudice, che a sua volta si è occupato in prima persona della vicenda.

Da qui la decisione di monitorare, attraverso metodi operativi più volte sperimentati dagli agenti di Villa Saporiti, gli spostamenti dei quattro cinghiali, sino alla decisione di intervenire per risolvere questa problematica, che deve anche tenere conto della proliferazione, ai confini del territorio comasco, della Peste suina africana, malattia infettiva che colpisce i cinghiali. Tra oggi e domani sapremo se la strategia operativa avrà dato i risultati sperati.

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