Cronaca / Como cintura
Lunedì 23 Dicembre 2019
Razzismo alla partita juniores
Dice «scimmia» e viene espulso
L’episodio durante Villaguardia-Pro Olgiate, nel mirino di un avversario è finito un ragazzo di 17 anni italiano originario del Senegal. «Insulti anche dalla tribuna». La replica: «Ci scusiamo, ma i tifosi non c’entrano»
«Negro, Scimmia. In campo e fuori dal campo. Da un avversario, ma anche dalla tribuna». Dalla pagina Facebook della Pro Olgiate arriva la notizia di quanto accaduto sabato sera sul campo di calcio di via Europa Unita a Maccio, dove si è disputata la partita del campionato Juniores Under 19, che ha visto sfidarsi il Villa Guardia e la Pro Olgiate.
Durante quella partita un ragazzo del Villaguardia, Matteo Laurito di 18 anni, è stato espulso perché si è rivolto ad un avversario, italiano di origine senegalese, dicendogli di smettere di urlare come una scimmia.
Cartellino rosso per il giocatore del Villaguardia e subito denuncia del gesto da parte della Pro Olgiate, ma anche del Gruppo Sportivo Villaguardia.
Insultare una persona per il colore della pelle purtroppo non accade solo nei grandi stadi di Roma o altre città italiane, ma anche sul campo di calcio di via Europa Unita a Maccio.
«Non solo in campo»
«Gli appellativi sono arrivati sia dal campo, sia dei tifosi – dice Enrico Levrini, presidente della Pro Olgiate – Questo non va affatto bene. Le società sportive sono unite nel denunciare questo episodio».
Il ragazzo vittima dell’insulto ha 17 anni, ama il rap, “canzoni italiane e americane”, dice in una videointervista, da circa due anni gioca con la Pro Olgiate, dove è arrivato dalla Guanzatese.
«È un centrocampista offensivo molto bravo – precisa Levrini – sul primo pallone toccato gli avevano già fatto fallo ed è stato tartassato dai falli e dalle brutte parole. Non è un ragazzo che provoca, è un pane di ragazzo».
«Smettila di urlare come una scimmia», pare che sia stata questa la frase udita dall’arbitro che ha immediatamente preso provvedimenti, con il cartellino rosso, non si sa se perché il clima in campo si stava deteriorando o se perché di parole ne erano volate altre dagli spalti. I provvedimenti disciplinari della federazione si sapranno solo dopo Natale perché il giudice sportivo si pronuncia il giovedì ed il prossimo è Santo Stefano.
«Essere vittima di razzismo nel 2019 credevamo fosse impossibile, ed invece succede. Succede ancora», scrivono sulla pagina Facebook della Pro Olgiate.
Da parte del Gruppo Sportivo Villaguardia arrivano immediatamente le scuse: «Cogliamo l’occasione per scusarci di quanto accaduto durante il match contro la Pro Olgiate – scrivono - la promessa è che la società prenderà spunto da questo spiacevole accaduto per rendere più consapevoli e attenti i ragazzi, dai più piccoli ai più grandi, in merito ad un tema così delicato: il rispetto verso l’altro».
«Si spiegheranno»
«Il nostro giocatore ha reagito male, con parole che vanno verificate, ma che sono condannabili - dice Davide Crescenzo, responsabile sezione calcio del GS Villaguardia – sulle tribune però non mi risulta ci sia stato nessun coro o parola razzista. Il ragazzo espulso verrà ascoltato e ci saranno provvedimenti sportivi della nostra società, oltre a quelli del giudice sportivo – aggiunge Crescenzo – faremo incontrare i due ragazzi extra campo per spiegarsi e per un gesto che farà bene a tutti, soprattutto a chi ha sbagliato».
Il ragazzo che ha insultato l’avversario di colore pare che abbia subito detto che non voleva insultarlo così e fuori dagli spogliatoi ha trovato suo papà che lo ha prontamente redarguito in modo piuttosto deciso.
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